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Sfratti: truffa del governo, movimenti per la casa di nuovo in piazza

I movimenti per la casa ‘bocciano’ senza appello una sospensione degli sfratti per finita locazione inserita dal governo nel decreto milleproroghe appena approvato che si è rivelato una vera e propria truffa. Non solo non bloccherà gli sfratti per ‘morosità incolpevole’ come richiesto dai movimenti per il diritto all’abitare in questi mesi, ma addirittura il decreto riduce il numero di famiglie a basso reddito che in tutti gli ultimi anni hanno potuto godere della sospensione degli sfratti, e da ora potranno usufruire del blocco solo quelle che hanno un reddito lordo familiare di 21 mila euro (prima era 27 mila).

Già per le prossime settimane le diverse sigle del movimento per la casa metteranno in campo mobilitazioni contro la decisione del governo, con il 20 gennaio come probabile giornata clou della mobilitazione con proteste in varie città.
“Valutiamo molto negativamente la misura sugli sfratti – commenta Paolo di Vetta, dei Blocchi Precari Metropolitani – Come al solito, copre una piccolissima parte di famiglie a rischio di sfratto e viene anche abbassata la soglia di 27mila euro prima in vigore a 21mila euro, quindi le 1.300 famiglie salvate dalla precedente proroga diventeranno ancora di meno”. I movimenti auspicavano un blocco degli sfratti per morosità incolpevole, che sono “il 90% degli sfratti al momento in esecuzione”, osserva di Vetta. Le decisioni del Cdm confermano “l’atteggiamento del ministro Lupi che aveva detto che il blocco degli sfratti è una misura preistorica, ma stiamo ancora aspettando il decreto che, aveva annunciato, avrebbe messo in campo risorse” per l’emergenza abitativa.
A Roma è previsto che il 10 gennaio prossimo i movimenti per la casa incontrino il prefetto per chiedere risposte urgenti e concrete all’emergenza abitativa. “Faremo il punto sulla situazione nella Capitale e l’incontro servirà a fare una verifica sulla delibera della Regione sull’emergenza abitativa e anche sul decreto che era stato annunciato dal governo” dice Di Vetta che poi aggiunge: “Dal 15 a 22 gennaio ci sarà una mobilitazione nazionale. E poi stiamo valutando un giorno, l’ipotesi è quella del 20 gennaio, in cui pensiamo di bloccare tutte le città”. Si tratterebbe di una giornata “di blocchi stradali – afferma di Vetta all’agenzia Adnkronos – e per dare un segnale forte in assenza di provvedimenti concreti”.
Per Luca Fagiano, del Coordinamento cittadino di lotta per la casa di Roma, il “blocco” deciso dal consiglio dei ministri “è estremamente negativo, viene semplicemente prolungata la situazione attuale”. Misure “insufficienti” che si stanno trasformando in “un problema dell’ordine pubblico: questa proroga che riguarda i non morosi è chiaramente ridicola rispetto alla situazione attuale”.

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