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Contestate le “autorità” alla commemorazione per Lorusso

“Nessuna memoria condivisa”. E’ lo slogan lanciato alla fine della commemorazione per Francesco Lorusso dagli studenti di Hobo e Collettivo Universitario Autonomo. A colpi di slogan hanno chiesto che le istituzioni lasciassero via Mascarella: l’assessore alla cultura Alberto Ronchi, la presidente del quartiere Milena Naldi e il prorettore Roberto Nicoletti. Al centro della contestazione i 15 divieti di dimora decisi per alcuni degli studenti accusati di aver partecipato agli scontri del maggio scorso in piazza Verdi.

“Vergognatevi, l”anno scorso avete detto che erano state giuste le cariche in piazza Verdi e ora venite qui a sciacquarvi la faccia” hanno urlato gli attivisti. Naldi ha provato a parlare con loro, ma i ragazzi non le hanno dato tregua: “Ti devi vergognare, vai a casa, sei uno sbirro, sei dalla loro parte”. Slogan e urla sono andati avanti almeno per un quarto d’ora, dopodiché i manifestanti si sono avvicinati al terzetto con la chiara intenzione di farli allontanare dalla targa in onore di Lorusso. Ronchi non ha ribattuto niente, come pure Nicolini. Dopo un po’ l’assessore e Naldi se ne sono andati insieme: “State sbagliando tutto”, ha detto la presidente del San Vitale lasciando la cerimonia.

Contrario alla contestazione il portavoce dell’associazione Francesco Lorusso Mauro Collina che già nel suo intervento introduttivo aveva chiesto di non fare polemiche.

Alle 18 in piazza Verdi il corteo lanciato dal Cua in ricordo di Francesco Lorusso e contro i 15 divieti di dimora.

da RadioCittàdelCapo – Bologna

sulla vicenda vedi anche: https://www.contropiano.org/cultura/item/22719-gli-echi-dell-11-marzo-1977-l-uccisione-di-francesco-lorusso-a-bologna

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