A metà agosto la stampa locale della città portuale rendeva noto che sono stati trovati numerosi carri armati stivati a bordo di una nave mercantile ma nessun documento che ne autorizzava il trasporto. Un vero mistero quello del mercantile Hofuf, del suo carico di armi di provenienza e di destinazione sconosciuti. Ma già il 1 luglio l’agenzia Ansa aveva diffuso la notizia della inquietante risultanza della ispezione del carico della nave. Qui di seguito il lancio di agenzia:
(ANSA) – GENOVA, 1 LUG – La nave cargo ‘Bahri Houfuf’ battente bandiera saudita con un carico di materiale bellico è stata fermata stasera in porto a Genova dalla polizia di frontiera. Il comandante, cittadino croato, si trova negli uffici della Polmare con l’avvocato della compagnia di navigazione Cesare Fumagalli. Secondo le prime informazioni il fermo del cargo sarebbe dovuto alla mancanza di autorizzazioni per un ritardo nella richiesta alla prefettura del consenso al transito.
Eppure le prime notizie vengono diffuse solo a metà agosto. Quasi un mese e mezzo dopo. Ufficialmente si sa solo che la nave è stata costruita nel 2013, è di proprietà della “Bahri” National Shipping Company dell’Arabia Saudita, che il suo comandante è di cittadinanza croata e che oggi, 26 agosto, si trova nel Mar Ionio proveniente dal porto turco di Izmir.
La nave era approdata al molo Eritrea del porto di Genova il primo di luglio. Dai documenti di bordo si scopre che la nave è partita da Halifax, in Canada e che è diretta nella penisola arabica ma non vi è indicato un carico decisamente “pesante”. Si tratta infatti di 27 carri armati classe Abrams, di sei camion militari modello Taurus, e oltre 70 container contenenti armi e munizioni. Insomma una spedizione che non potrebbe viaggiare senza le dovute autorizzazioni. Da quanto risulta, nonostante il totale silenzio calato su questa vicenda, la nave è ripartita verso la sua destinazione, pare con una “spintarella” venuta dagli Stati Uniti. Sarebbe lecito saperne qualcosa di più su questo intenso traffico d’armi che coinvolge i porti italiani e le rotte verso il Medio Oriente.
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