I familiari delle vittime della strage di Viareggio hanno manifestato questa mattina a Roma davanti Montecitorio “per dire NO alla prescrizione del reato di ‘incendio colposo’ e di ‘lesioni gravi e gravissime'” al processo in corso a Lucca per la strage che nel giugno del 2009 provocò 32 vittime tra gli abitanti di Viareggio che vivevano a ridosso della stazione ferroviaria. La strage di Viareggio avvenne il 29 giugno 2009: un treno carico di gpl deragliò, il gas fuoriuscì dalle cisterne ed esplose uccidendo 32 persone. Il processo è in corso a Lucca. Gli imputati sono 33.
Insieme ai familiari e agli attivisti anche alcuni rappresentanti del comune di Viareggio. I familiari, per tre anni, hanno chiesto un incontro al precedente capo dello Stato, Napolitano, che però si è sempre rifiutato di incontrarli. Hanno chiesto un incontro al nuovo capo dello Stato, Mattarella, che fino a oggi aveva risposto di non poterli incontrare perché c’è un processo in corso. Adesso invece è notizia che il 24 settembre saranno ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Siamo contenti – dichiara Daniela Rombi – E’ una bella conquista, un obiettivo raggiunto, visto che solo pochi mesi fa ci avevano risposto di no. Spiegheremo al Presidente che alcuni reati sono a rischio prescrizione e gli diremo che non possiamo condividere uno Stato che premia o promuove gli imputati”. Il riferimento è, principalmente, all’ex Ad di Fs, Mauro Moretti, che poi è stato nominato Ad di Finmeccanica e che nel 2010 venne nominato cavaliere del Lavoro proprio da Giorgio Napolitano.
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