Ma nella flotta ci sarà stavolta anche una nave di attivisti italiani, la”Stefano Chiarini”, dedicata al giornalista de Il Manifesto deceduto nel 2007 e che ha dedicato gran parte della sua attività proprio alla questione palestinese.
Le dimensioni della coalizione internazionale e della flotta, secondo gli organizatori, stavolta saranno assai superiori a quelle dello scorso anno. Per Israele che vuole continuare a tenere Gaza sotto assedio questa missione sta diventando un serissimo problema. Nelle settimane scorse le autorità israeliane hanno convocato gli ambasciatori dei paesi dai quali salperanno le navi per invitarli a fare opera di “dissuasione”. Il premier israeliano Netanyahu ha chiamato in causa anche il segretario dell’Onu Ban Ki Moon per annunciargli che considera la flotta di pacifisti una “minaccia”. Il quotidiano Ha’aretz ha rivelato che Israele ha costituito delle unità speciali per spiare e neutralizzare le associazioni filo-palestinesi più attive nei vari paesi. Gli stessi organizzatori della Freedom Flotilla hanno denunciato che nei luoghi di alcuni loro meeting internazionli in preparazione della flotta sono state trovate cimici e microspie.
La posta in gioco si sta facendo altissima e l’aria pesante. La missione internazionale della Freedom Flotilla 2 così come la campagna internazionale BDS, hanno bisogno di tutto il sostegno che in ogni singolo paese per impedire che gli apparati di sicurezza ostacolino la partenza o intervengano sanguinosamente in mare per fermare la flotta.
La Freedom Flotilla Italia sta raccogliendo numerose dichiarazioni pubbliche di sostegno alla propria missione internazionale. Tra questi, l’ultima in ordine di tempo è quella di Rosy Bindi. Per le altre dichiarazioni Vedi sul sito: http://www.freedomflotilla.it/category/freedom-flotilla-2/
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