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Napoli. Il PRC esce dal CdA dell’Arin

Se come dice De Falco in un comunicato stampa le dimissioni sono dovute alla sentenza della Corte Costituzionale 325/10, che a parer suo ha impedito di continuare il percorso di ripubblicizzazione dall’interno del CDA, queste dimissioni dovevano essere date all’uscita di quella sentenza, ossia a novembre, e non alla vigilia di un appuntamento elettorale e di un cambio di Giunta che significherà in ogni caso un cambio dei consiglieri del CDA. La farsa di “ripubblicizzare l’acqua” attraverso la partecipazione ad un Consiglio di Amministrazione di una società di diritto privato, quale è l’Arin, era già stata denunciata otto mesi fa dai comitati come un gesto contrario allo spirito referendario e di supporto ad una Giunta Comunale che si dimostrava sorda alle richieste di ripubblicizzazione di comitati: la ripubblicizzazione poteva avvenire solo attraverso un gesto politico della Giunta Comunale e non attraverso l’organo di amministrazione di una S.p.A. In questi otto mesi abbiamo assistito invece a proclamazioni da parte del PRC del tipo “A Napoli l’acqua è pubblica” che depotenziava la mobilitazione dei comitati in corso a Napoli che denunciavano la natura privatistica dell’Arin S.p.A. e spingeva per una reale ripubblicizzazione. A questo quadro desolante si aggiunge la scontata risposta dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del 15 marzo che cancella il provvedimento fatto in extremis dalla Giunta Comunale per prorogare la vendita dell’Arin a ai privati al 31 dicembre 2011. La battaglia per vincere il referendum popolare per l’acqua pubblica il prossimo 12 e 13 giugno diventa ancora più importante, poiché la Giunta Comunale uscente ed i partiti di sinistra che l’hanno supportata hanno preferito gesti propagandistici e di facciata invece di percorrere coraggiosamente la strada della ripubblicizzazione. La Lista Elettorale “Napoli non si piega – i nostri diritti contro i loro profitti“, con candidato a Sindaco, Pino Marziale, sosterrà con tutte le sue forze la battaglia referendaria e per una gestione pubblica e partecipativa della gestione del servizio idrico nella città di Napoli.

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