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La longa manus di Israele in Italia

Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05146


Atto n. 4-05146

Pubblicato il 5 maggio 2011
Seduta n. 550

GASPARRI , DE GREGORIO , COMPAGNA , CANTONI , CALIGIURI , LATRONICO , D’AMBROSIO LETTIERI , CARRARA , RAMPONI , TOTARO , DI GIACOMO , NESPOLI , GRAMAZIO , LICASTRO SCARDINO , CASTRO , DI STEFANO , RIZZOTTI , MESSINA , SCIASCIA , SARO , GIULIANO , BURGARETTA APARO , ESPOSITO , PARAVIA , BALDINI , GALLO , COSTA , SARRO , DE ECCHER , ALLEGRINI , FASANO , LAURO , CALABRO’ , FLERES , SPEZIALI , PICHETTO FRATIN , SERAFINI Giancarlo , PASTORE , CIARRAPICO , PALMIZIO – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e dell’interno. –

Premesso che:

si deve all’iniziativa dell’attuale Presidente del Consiglio dei ministri e dell’attuale Ministro degli affari esteri se nel 2004 Hamas fu considerata, in Europa, organizzazione terroristica;

al Parlamento europeo nei prossimi giorni verrà presentata la cosiddetta “Freedom Flotilla 2”: un’iniziativa dettata da esplicita solidarietà con Hamas e altrettanto esplicita ostilità contro Israele;

si parla di una ventina di navi (compresa la Mavi Marmara turca) provenienti da una quindicina di Paesi, fra cui l’Italia, pronte a salpare alla fine del mese di maggio 2011;

ha fatto eccezione un’intervista alla radio israeliana, rilasciata un mese fa dal nostro Presidente del Consiglio dei ministri, il quale dichiarava come il Governo italiano intendesse “impedire che una flottiglia diretta a Gaza potesse partire nelle prossime settimane”, convinto che essa non giovasse “a sostenere la pace in Medio Oriente”;

il maggior esponente dell’organizzazione turca IHH (che aveva cercato circa un anno fa di forzare il blocco navale israeliano con la Mavi Marmara, Bülent Yildirim) ha sottolineato come tutti i partecipanti alla seconda flotilla siano disposti a morire come shahid (martiri);

nelle sedi internazionali promotori e partecipanti alla Freedom Flotilla 2 esibiscono intenti pacifisti e finalità umanitarie;

tali finalità, che sarebbero egualmente perseguibili portando gli aiuti umanitari via terra, consisterebbero in 5.000 tonnellate di aiuti;

è noto come Israele porti nella striscia di Gaza ogni 15 giorni (250 camion al giorno) circa 50.000 tonnellate di prodotti e aiuti umanitari;

è altrettanto noto come tanto la prima quanto la seconda flotilla non riconoscano ad Israele il diritto di verificare che in mezzo a coloro che dichiarano di voler portare aiuti umanitari si celino dei terroristi;

attivissima nelle ultime settimane nei Paesi europei è stata l’ECESG (European campaign to end the siege on Gaza): una sigla sorta nel 2007, quando Hamas prese il potere nella Striscia, dietro la quale una trentina di Organizzazioni non governative internazionali possono quotidianamente negare il diritto di Israele ad esistere,

si chiede di sapere:

in qualche modo il Governo intenda tener ferma la posizione espressa dal Presidente del Consiglio dei ministri nelle scorse settimane alla radio israeliana; con quali iniziative si riprometta di far valere tale posizione a livello internazionale (alle Nazioni Unite, nei rapporti con gli altri Paesi dell’Unione europea e con la Turchia);

con quali mezzi proverà a scongiurare, comunque controllandone la presenza di armi a bordo, l’ipotesi di navi italiane nella Freedom Flotilla 2;

come intenda evitare che l’Italia venga a trovarsi coinvolta in un imbarazzante incidente diplomatico e politico laddove la provocazione ai danni di Israele determinasse reazioni da parte di quel Paese.

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