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Israele: speculavano sui viaggi ad Auschwitz, arrestati nove operatori turistici

La polizia israeliana ha arrestato nove agenti di viaggio sospettati di essersi accordati in maniera fraudolenta tra di loro per gonfiare sui prezzi praticati per portare i liceali a visitare Auschwitz e altri campi di concentramento e di sterminio nazisti in Polonia. Secondo quanto reso noto dalle forze dell’ordine gli investigatori hanno perquisito le abitazioni di nove manager del settore turistico e congelato i loro conti bancari. In almeno sei casi sarebbero state accertate aperte violazioni delle regole sulla corretta concorrenza tra gli operatori del settore turistico. 

La polizia sospetta almeno sei agenzie di viaggio israeliane, di cui alcune molto note, di violazione della concorrenza per essersi messe d’accordo sulle tariffe prima di rispondere alle gare lanciate dal ministero dell’Educazione per organizzare i viaggi che ogni anno portano gli studenti sui luoghi della memoria della Shoah. Le agenzie si sarebbero divise il mercato e fatto in modo di mantenere le apparenze di una gara.
Settanta anni dopo la liberazione dei campi di sterminio, migliaia di liceali israeliani effettuano ogni anno questo viaggio. Il prezzo di un viaggio può raggiungere alcune migliaia di shekel ad alunno (1.000 shekel = 232 euro). Migliaia di giovani israeliani si recano soprattutto a Auschwitz dove partecipano, insieme a politici ed ex combattenti, alle “marce dei vivi” organizzate dal 1988 da delle associazioni israeliane e della diaspora ebraica.

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