Il governo approverà a giugno, quindi dopo i ballottaggi, un decreto legge per definire concretamente la manovra correttiva da 35-40 miliardi sul 2013 e sul 2014. Lo riferiscono fonti governative commentando la decisione dell’agenzia di rating Standard and Poor’s di declassare da stabile a negativa la prospettiva (outlook) sul merito di credito dell’Italia. Già sabato scorso, rispondendo a S&P’s con un comunicato ufficiale, il ministero dell’Economia aveva spiegato che “sono in avanzata fase di preparazione i provvedimenti mirati al rispetto dell’obiettivo di pareggio di bilancio per il 2014. Questi avranno entro luglio l’approvazione da parte del Parlamento”.
In base al nuovo Patto di Stabilità Europeo, l’Italia avrebbe avuto tempo fino a settembre per mettere a punto la manovra, ma la decisione di Standard and Poor’s ha indotto il Tesoro ad anticipare i tempi e di aumentare il volume della manovra finanziaria. Nelle settimane scorse Tremonti aveva parlato di una manovra da otto miliardi di euro all’anno fino al 2014 (24-25 miliardi), ma in base al Documento di economia e finanza (Def) pubblicato il 13 aprile scorso, per raggiungere il sostanziale pareggio di bilancio nel 2014 l’Italia deve prevedere una manovra cumulata da 2,3 punti di Pil per il 2011, 1,2 punti nel 2013 e 1,1 nel 2014. In termini assoluti la manovra ha un valore compreso tra 35 e 40 miliardi di euro, a seconda della stima di Prodotto interno lordo indicata dal Tesoro nel periodo compreso tra il 2011 e il 2014.
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