Si sono svolti questa mattina a Roma, nel popolare quartiere di Casalbruciato, i funerali di Luigi Fallico, “Gigi” come da tutti era conosciuto. La famiglia ha voluto celebrare le esequie prima nella chiesa del quartiere ma ad attendere il feretro sul piazzale c’erano decine di bandiere di rosse, di amici e di compagni. Poi un corteo con le bandiere rosse ha attraversato le strade di Casalbruciato ed ha accompagnato il carro funebre fino al Centro sociale Intifada dove si è tenuta una cerimonia più corrispondente alla vita e alle idee di Gigi. Sono stati letti alcuni messaggi che ne hano ricordato la vita, le caratteristiche personali e le idee politiche, tra i messaggi è stato letto anche quello dei suoi compagni rimasti in carcere che si erano premurati anche di far arrivare una corona al funerale.
Tra il centinaio di persone presenti, era forte la rabbia per come Gigi fosse stato prima arrestato in una inchiesta “sulle nuove Br” che fa acqua da tutte le parti e poi lasciato morire dopo due anni in carcere. E’ un finale che non può essere accettato senza cercare, ottenere e dare risposte chiare. I familiari di Gigi, hanno presenterato un esposto alla Procura della Repubblica contro lo staff sanitario del carcere di Mammagialla. Secondo le sorelle, questo avrebbero sottovalutato il malore, accompagnato da un forte dolore al petto, che ha colpito Gigi il 17 maggio scorso. Le sorelle di Gigi si dicono convinte che il loro congiunto avrebbe dovuto essere ricoverato in ospedale e non lasciato in cella, con la semplice somministrazione di farmaci antipertensivi. E’ stato aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti dei responsabili del carcere viterbese di Mammagialla (un carcere dove le morti in cella non sono certo una rarità) ma gli atti dovuti non sono appaiono certo sufficienti per fare chiarezza su questa vicenda.
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