Roma, 2 giugno 2011, Nena News – La Nato prolunga di altri 90 giorni il suo “impegno”, ossia i bombardamenti aerei nella Libia occidentale. La notizia data ieri dal Segretario generale dell’Alleanza Atlantica Anders Fogh Rasmussen, e’ giunta mentre le Nazioni Unite accusavano di crimini di guerra e contro l’umanità sia il colonello Muammar Gheddafi che i ribelli del Consiglio nazionale transitorio di Bengasi. Crimini di guerra che coinvolgono la stessa Nato.
Due pesi due misure, una per se stessi una per gli altri: gli USA non hanno firmato la Convenzione contro gli armamenti a grappolo che considerano armi legittime con un’evidente utilità militare; ma quando tali ordigni sono stati trovati a Misurata il 15 aprile, e il loro uso è stato subito imputato ai soldati libici, Hillary Clinton fra gli altri ha colto la palla al balzo per riaffermare il mantra della “protezione dei civili” e giustificare la escalation bellica.
Ma c’è dell’altro, come riferisce il servizio Cluster Bombings of Misrata. The case against the Usa, apparso su Uruknet (http://www.uruknet.de/?l=e&p=-6&hd=0&size=1) e ripreso da Global Research e altri. Secondo le ricerche del gruppo Human Rights Investigation- Hri (da non confondersi con Human Rights Watch, vedi oltre) le sottomunizioni di una bomba a grappolo MAT-129 mostrate a Misurata ai ricercatori del noto gruppo Human Rights Watch e a un giornalista del New York Times, e poi viste atterrare nel pomeriggio dello stesso giorno in aree residenziali, non sarebbero da attribuire all’esercito libico – come ci si è precipitati a fare con larga eco sui media di tutto il mondo – ma alla Nato. Dunque l’Alto Commissario per i Diritti Umani, Navi Pillay, dovrebbe forse cambiare il target della sua condanna.
In risposta alla domanda del perché quelle munizioni, che fanno parte dell’arsenale NATO, fossero state sparate dai libici invece che dalle forze Nato, Fred Abrahams ha detto: “Perché il MAT-120 è sparato dal mortaio e la Nato non ha truppe sul terreno.”
Come spiega Hri, l’armamento MAT-120 viene in effetti lanciato da un mortaio, ma può essere usato anche in specifici sistemi d’arma che sono montati su una torretta. Il MAT-120 può essere stato sparato dalle forze navali Nato. La Nato ha ammesso di aver bombardato usando “alcuni armamenti” all’interno della città di Misurata.
Le munizioni rinvenute a Misurata erano datate 2007 (lotti 02/07 e 03/07) ed erano prodotte dalla ditta Instalaza. Ma per Hri i report secondo i quali queste munizioni erano state vendute alla Libia sarebbero sbagliati a causa di un errore di lettura dei dati delle esportazioni che sono elencate nel documento emesso dal governo spagnolo (Instalaza ha negato questo export). L’analisi dei documenti ufficiali del governo spagnolo indica che Instalaza non ha esportato bombe a grappolo in Libia nel 2007/2008, prima che la Spagna desse un giro di vite all’export di armi; il MAT-120, proiettile di un mortaio, è un armamento di categoria 3 (munizione), non una categoria 4 (bomba) e la Spagna non ha esportato armamenti di categoria 3 in Libia nel 2007 o nel 2008.
La Spagna ha invece esportato armamenti di categoria 3 ad altri paesi. Di questi solo uno non ha firmato la Convenzione contro le bombe a grappolo ed è coinvolto nel conflitto in Libia: gli Stati Uniti d’America.
E di chi sono le navi da guerra posizionate a ”difendere i civili libici”? Statunitensi. Hri chiede all’Onu uno studio preciso sul possesso e uso delle bombe a grappolo da parte di tutte le parti combattenti nel conflitto libico, senza impunità per i militari. Nemmeno quelli statunitensi…
* Nena news
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