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«Minacce israeliane a Freedom Flotilla 2, l’Italia intervenga»

Signor Presidente
Le manifestiamo la nostra più viva indignazione, il nostro dolore ed insieme la nostra grandissima preoccupazione per l’ennesimo eccidio che l’esercito israeliano (ad ora 23 morti ed oltre 300 feriti) ha compiuto domenica per espresso ordine del governo di Tel Aviv, sparando ad altezza d’uomo contro cittadini palestinesi che, disarmati, manifestavano dinnanzi alla linea di demarcazione con la Siria, fissata a seguito della guerra dei sei giorni del 1967 sulle alture del Golan, che da allora Israele considera arbitrariamente come linea di confine.
Israele non può continuare ad invocare ragioni di sicurezza per infrangere sistematicamente il diritto internazionale, le risoluzioni dell’Onu, la Carta dei Diritti umani, la Convenzione dei Diritti del Fanciullo, e disconoscere e conculcare i diritti del popolo palestinese.
La sicurezza di Israele può essere solo frutto di una pace giusta che assicuri libertà e dignità anche ai palestinesi, cioè di un’azione politica che Israele invece rifiuta e in vari modi boicotta, perché intende espellere i palestinesi dalla loro terra ed istaurare, come esplicitamente dichiarato, uno stato ebraico ed imporre un giuramento di fedeltà a quanti anche se di religione diversa sfuggissero all’espulsione. Come la democrazia sarebbe pienamente realizzabile in uno stato confessionale è per altro tutto da dimostrare.
La comunità internazionale ed in essa l’Italia non possono continuare ad ignorare i comportamenti di Israele che si configurano come crimini contro l’umanità e continuare ad accordare al governo israeliano un’impunità di fatto.
Lei Signor Presidente è custode della nostra Costituzione che è certamente tra le migliori del mondo perché configura la democrazia non come semplice metodo di elezione alle cariche pubbliche ma come un metodo di giustizia e di rispetto verso ognuno, come un regime che non esclude e schiaccia alcuno, ma riconosce il diritto di tutti e di ciascuno.
Proprio in ragione di questa concezione alta della democrazia sancita nella Carta Fondativa della Repubblica, l’Italia ha il dovere di intervenire con fermezza per richiamare il governo israeliano al rispetto del Diritto e sospingerlo ad accettare di collaborare con lealtà alla costruzione di una pace giusta.
Noi confidiamo fortemente, Signor Presidente, che Ella voglia ispirare e sollecitare una siffatta azione da parte dell’Italia.
È urgente intraprenderla senza indugi, Signor Presidente, perché entro fine mese, promossa da una coalizione internazionale, la Freedom Flotilla 2 farà rotta verso Gaza. Sarebbe inaccettabile che l’inerzia di stati che si fanno vanto della propria democrazie non impedisse al governo israeliano di compiere un ennesimo eccidio.
Con ossequi
La Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese.
Alessandra Capone, Daniela Loffreda, Nino Lisi
Alessandra Mecozzi Responsabile Internazionale Fiom-Cgil
Anissa Manca Rete Radié Resh Nazionale
Anna Farkas Luoghi Comuni
Caterina Donattini Stop the Train
Dario Rossi BDS Italia
Franco Zavatti CGIL Modena
Giorgio Forti di Ebrei Contro L’occupazione
Giovanni Franzoni Per non dimenticare Gaza
Loretta Mussi Un Ponte per…
Luisa Morgantini Associazione per la Pace
Patricia Though Donne in Nero
Patrizia Cecconi Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese
Sancia Gaetani WILPF-Italia

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