GAZA OCCUPATA, PALESTINA OCCUPATA
Noi, i Palestinesi della Striscia di Gaza assediata, oggi, dopo cinque anni di chiusura di Gaza, ne abbiamo abbastanza della mancanza di azione, delle discussioni, dell’attesa: l’assedio di Gaza deve finire.
Poco dopo le elezioni democratiche del 2006, supervisionate da persone e organismi della comunità internazionale, nazioni che precedentemente fornivano aiuti e sostenevano le organizzazioni culturali a Gaza, cessarono il loro sostegno. A metà del 2007 i nostri confini, controllati da Israele e dall’Egitto, furono completamente chiusi, con dentro i Palestinesi vietando alle importazioni ed alle esportazioni di oltrepassare le frontiere.
Dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009, Israele ha pepretato una strage a tutto campo su Gaza, uccidendo oltre 1500 Palestinesi, la maggior parte civili innocenti, tra cui oltre 430 bambini, distruggendo migliaia di case, edifici commerciali, industrie , università, scuole, ospedali e strutture sanitarie e danneggiando estensivamente i sistemi igienico sanitari.
A due anni dalla fine dell’attacco Israeliano, quasi nessuna casa o palazzo è stato ricostruito, il nostro sistema idrico e fognario è più disastrato che mai, rifiuti solidi continuano ad essere scaricati in mare, per mancanza di strutture di trattamento appropriate, inquinando la nostra acqua e il pesce lungo le coste, costringendo i nostri pescatori ad allevare, dal momento che viene loro vietato di accedere alle 20 miglia marine concesse ai Palestinesi dall’accordo di Oslo, e contaminando la nostra acqua potabile ed il cibo.
Continuano a sparare sui nostri contadini, mutilati e uccisi dai soldati Israeliani lungo I nostri confini, impedendo loro di lavorare, coltivare la terra negandoci così prodotti e vitamine. La carenza di sostanze nutritive e la malnutrizione continuano ad aumentare,. Ciò incide sulla crescita dei nostri figli e sulla loro capacità di studiare. La nostra economia è crollata a causa della carenza di elettricità e di fabbriche funzionanti. I nostri studenti hanno possibilità pari a zero di recarsi all’estero a studiare, anche quando i tirocinii e le borse di studio sono garantiti, perché i passaggi di Erez, (controllato dagli israeliani) e Rafah (controllato dagli egiziani) sono più spesso chiusi che aperti. La nostra malattia si trasforma in sofferenza a causa della mancanza di medicine, forniture mediche e attrezzature.
Dal 2005, oltre 170 organizzazioni Palestinesi chiedono il Boicottaggio , Disinvestimento e Sanzionamento per far pressione su Israele affinchè rispetti il diritto internazionale. Dal 2005 i Palestinesi si incontrano ogni settimana nei villaggi della Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est per protestare contro la politica di occupazione Israeliana.
Sforzi creativi dei civili quali le barche del Free Gaza, che hanno interrotto l’assedio per ben cinque volte, la Gaza Freedom March, la Gaza Freedom Flotilla, e tutti I convogli di terra non devono finire mai di interrompere l’assedio, mettendo in evidenza il carattere disumano della chiusura di un milione e mezzo di abitanti di Gaza in una prigione a cielo aperto.
Il 22 dicembre , 22 organizzazioni internazionali tra cui Amnesty, Oxfam, Save the Children, Christian Aid, e Medical Aid for Palestinians hanno scritto una relazione, la ‘Dashed Hopes, Continuation of the Gaza Blockade’ (“Speranze deluse, il proseguimento dell’assedio di Gaza”) che chiede alla comunità internazionale di intervenire per forzare Israele a porre fine all’assedio incondizionatamente, affermando che i Palestinesi di Gaza sotto assedio Israeliano continuano a versare nelle stesse devastanti condizioni di vita. Lo Human Rights Watch ha pubblicato il rapporto “Separate and Unequal” (“Separati e diseguali”) che denuncia la politica Israeliana di Apartheid, facendo eco a simili dichiarazioni da parte di attivisti anti-apartheid sud africani.
L’annuncio della recente apertura del valico di Rafah deve ancora realizzarsi in pieno. Anche quando è aperto, non fa fronte minimamente ai bisogni di importazione/esportazione da e verso Gaza e non migliora la difficile situazione dei pescatori, contadini , la disoccupazione ed il tasso di povertà di prodotti.
Noi chiediamo ai cittadini del mondo di opporsi a questo assedio mortale e medioevale. Il fallimento delle Nazioni Unite e delle sue numerose organizzazioni che non condannano tali crimini prova la loro complicità. Solo la società civile è in grado di mobilitarsi per chiedere l’applicazione della legge internazionale e per porre fine all’impunità israeliana. L’intervento della società civile è stata decisiva alla fine degli anni ’80 contro il regime di apartheid del Sud Africa. Nelson Mandela e l’Arcivescovo Desmond Tutu non hanno solo denunciato il controllo violento e oppressivo dei Palestinesi da parte di Israele, si sono anche uniti all’appello diretto alla società civile affinchè intervenga di nuovo.
Chiediamo alle organizzazioni della società civile del mondo di intensificare la campagna di sanzionamento contro Israele per costringere Israele a cessare l’aggressione. Chiediamo alle nazioni ed ai suoi cittadini di partecipare alla Freedom Flotilla 2 per consentire loro di navigare verso Gaza dove saranno I benvenuti dai Palestinesi. Le iniziative della società civile che organizza le Freedom Flotilla sono una presa di posizione di giustizia e solidarietà verso il popolo Palestinese mentre I vostri governi non lo fanno. Chiediamo ai movimenti che appoggiano la Flotilla di crescere e continuare a navigare finchè l’assedio di Gaza non sarà definitivamente interrotto ed ai Palestinesi di Gaza saranno garantiti I diritti umani basilari e la libertà di movimento di cui godono I cittadini di tutto il resto del mondo.
Firmato da:
University Teachers’ Association
Palestinian Nongovernmental Organizations Network
Al-Aqsa University
Palestine Red Crescent Society in Gaza
General Union of Youth Entities
Arab Cultural Forum
General Union for Health Services Workers
General Union for Public Services Workers
General Union for Petrochemical and Gas Workers
General Union for Agricultural Workers
Union of Women’s Work Committees
Union of Synergies—Women Unit
Union of Palestinian Women Committees
Women’s Studies Society
Working Woman’s Society
Palestinian Students’ Campaign for the Academic Boycott of Israel
One Democratic State Group
Palestinian Youth against Apartheid
Association of Al-Quds Bank for Culture and Info
Palestine Sailing Federation
Palestinian Association for Fishing and Maritime
Palestinian Women Committees
Progressive Students Union
Medical Relief Society
The General Society for Rehabilitation
Afaq Jadeeda Cultural Centre for Women and Children
Deir Al-Balah Cultural Centre for Women and Children
Maghazi Cultural Centre for Children
Al-Sahel Centre for Women and Youth
Ghassan Kanfani Kindergartens
Rachel Corrie Centre, Rafah
Rafah Olympia City Sisters
Al Awda Centre,
Rafah Al Awda Hospital,
Jabaliya Camp Ajyal Association,
Gaza General Union of Palestinian Syndicates
Al Karmel Centre,
Nuseirat Local Initiative,
Beit Hanoun Union of Health Work Committees
Red Crescent Society Gaza Strip
Beit Lahiya Cultural Centre
Al Awda Centre, Rafah
Al-Quds Bank for Culture and Information Society
women section -union of Palestinian workers syndicate
Middle East Childrens’ Alliance -Gaza
Local Initiative -Beit Hanoun
http://www.freedomflotilla.it/2011/06/12/un-appello-da-gaza-in-sostegno-della-freedom-flotilla-ii/
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa