E’ un momento decisamente critico per la Lega. Attaccata come una cozza a Berlusconi, non riesce più ad eccitare le genti padane. Una lettera di minacce rivolte a Umberto Bossi e al figlio Renzo con due bossoli è arrivata al Corriere della Sera che ha consegnato la missiva alle forze dell’ordine. Più precisamente si è trattato di due missive, in una busta indirizzata genericamente al giornale, una dattiloscritta con le minacce ai due esponenti della Lega e l’altra a mano fotocopiata con la minaccia di morte a qualcuno del giornale nel caso non avessero scritto. Bossi che era solito annunciare con le sue rodomontate le pallottole e i fucili del popolo padano pronti ad essere usati contro “Roma ladrona” questa volta sembra essere stato ripagato della stessa moneta. Non solo. Sono ormai al calor bianco gli scambi di insulti tra i “romani” del Pdl come Alemanno e Polverini e i leghisti d’antan come Borghezio e Castelli. “I romani che non vogliono pagare il pedaggio per il Gra? Bisognerebbe fargli il trapianto del cervello. Ma mi fermo qui perchè è troppo facile, è come sparare sulla Croce Rossa” aveva dichiarato alla «Zanzara» su Radio 24 l’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio. “È una polemica – ha aggiunto – da prima elementare, è chiaro che dovrebbero anche pagare tutti gli arretrati. Anche il sindaco Alemanno: mi fa tenerezza se è costretto ad attaccarsi a queste cose”. A quel punto apriti cielo.“La volgarità e l’arroganza della Lega supera ogni limite. Le parole di Borghezio sono indecenti. I romani devono fare il trapianto del cervello? Qualcuno dovrebbe cominciare ad usarlo…” ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. “Domani darò mandato all’avvocatura di Roma capitale per querelare Borghezio. Iniziamo da lui con le querele, siamo stanchi di essere insultati. Guai a chi tocca Roma” ha replicato invece il sindaco Gianni Alemanno in merito alle dichiarazioni dell’europarlamentare della Lega Mario Borghezio. I cronisti hanno chiesto conferma ad Alemanno anche di un’eventuale querela nei confronti del viceministro Roberto Castelli, il quale in una intervista pubblicata oggi dal quotidiano Il Tempo aveva fatto affermazioni non dissimili da quelle di Borghezio ma le aveva poi temperate nel corso della giornata. Ma Castelli nel pomeriggio è tornato di nuovo sulla vicenda sostenendo che “dopo le parole del sindaco Alemanno, è ormai chiaro che negli ambienti romani si è passati alle minacce nei miei confronti. Ma io di certo non mi lascio intimorire. Ricordo che la legge – ha concluso – è dalla parte del governo”
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