Diverse centinaia di attivisti si stanno per imbarcare a bordo di «dieci, forse dodici navi» per portare «materiale da costruzione, aiuti per gli ospedali e le scuole» di Gaza, ha spiegato ai giornalisti Maria Elena D’Elia, coordinatrice italiana della missione. Tra le imbarcazioni, infatti, questa volta ci sarà anche la nave italiana “Stefano Chiarini”. “Gli italiani a bordo confermati sono tra i 12 e i 15, tra i quali il disegnatore Vauro Senesi”, ha spiegato Maria Elena precisando che il numero dell’equipaggio italiano è stato ridotto per ospitare gli attivisti della Mavi Marmara, la nave di proprietà della Ong turca Ihh che prese parte alla prima missione e che, il 31 maggio dello scorso anno fu sanguinosamente attaccata dalle forze israeliane.
Questa volta, a causa dei danni subiti, l’imbarcazione non potrà partecipare alla spedizione. Su luoghi e tempi della partenza vige il più rigido riserbo per evidenti motivi di sicurezza. Alcune decine di attivisti, si sono già radunati ad Atene, ma Maria Elena D’Elia non ha confermato che l’intera flottiglia salperà dalla Grecia. Di certo, la «Stefano Chiarini non partirà dall’Italia», ha precisato la coordinatrice ricordando che nei prossimi giorni «con una vera e propria cerimonia al Pireo, caricheremo le navi cargo di aiuti. Vogliamo che sia chiaro cosa stiamo portando a Gaza». Gli attivisti a bordo delle navi saranno alcune centinaia provenienti da 22 paesi. Alla missione della Freedom Flotilla 2 hanno aderito decine di Ong italiane e internazionali. Nell’equipaggio ci sarà anche un gruppo di ebrei americani contrari al blocco di Gaza. Israele, tuttavia, nei giorni scorsi ha ribadito che non intende far passare la missione, che – secondo le autorità israeliane – «porta avanti un’agenda politica estremista» e potrebbe innescare atti «dalle conseguenze pericolose», come evidenziato dall’ambasciatore israeliano all’Onu Ron Prosor. Ma gli attivisti internazionali non hanno alcuna intenzione di rinunciare alla missione. Lo scopo dichiarato è sbloccare l’assedio di 1,5 milioni di palestinesi», ha ricordato Germano Monti, portavoce del Forum Palestina. Mentre Maria Elena D’Elia ha ribadito che «quello che facciamo è nel pieno rispetto del diritto internazionale. Noi, visto quanto accaduto lo scorso anno, ci aspettiamo anche di essere fermati e accerchiati. Ma noi non retrocederemo e, in nessuna maniera reagiremo alle forze israeliane”.
La Freedom Flotilla 2, e con essa la nave “Stefano Chiarini”, è dunque pronta a salpare verso la Striscia di Gaza assediata. Gli attivisti italiani stanno già raggiungendo gli altri Internazionali al porto di partenza. Da lunedì 27, alle 18.00, inizia nel quartier generale di Roma la sua attività l’info point in Via Baldassarre Orero n. 61, (zona Casal Bertone). “Invitiamo tutti gli attivisti e gli amici del popolo palestinese a raggiungerci, per essere informati ed informare: saranno in funzione i collegamenti con i nostri amici e compagni sulla “Stefano Chiarini”, avremo a disposizione materiali sulla Freedom Flotilla e continueremo la sottoscrizione per affrontare tutte le spese che dobbiamo sostenere. Muovetevi: siamo tutti sulla stessa barca” annunciano gli attivisti del coordinamento italiano della Freedom Flotilla che seguiranno 24 ore su 24 il viaggio verso Gaza.
Tutte le informazioni su: http://www.freedomflotilla.it/
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