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2 agosto. Non dimentichiamo!

Verità e giustizia che sono state coperte da depistaggi, muri di gomma, deviazioni  di parte di apparati dello stato e dalla colpevole responsabilità dei vari governi che puntualmente ogni anniversario hanno promesso di rimuovere “il segreto di stato” ed ancora non l’hanno fatto.

Per il secondo anno consecutivo, il Governo ha deciso di non essere presente alla commemorazione della strage, mentre ha appena varato una manovra finanziaria lacrime e sangue, votata in tutta fretta con il concorso “responsabile” dell’opposizione, su pressione di Napolitano e sigillata con il nuovo patto sociale siglato da CGIL CISL UIL e Confindustria: una vera macelleria sociale sulla pelle dei settori più deboli della società.

Mentre si tagliano le spese sociali, si licenzia, si comprimono i salari e si riducono i diritti, si continuano a finanziare, sempre in maniera
bipartisan, le missioni di guerra e l’acquisto di caccia bombardieri.

Su questo caratterizzeremo la nostra presenza quest’anno con uno striscione con scritto

NO ALLE BOMBE DI STATO
DA BOLOGNA A TRIPOLI

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Non siete Stato voi

Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava
dentro i lupanari.
Non siete Stato voi che trascinate la nazione dentro il buio ma vi divertite
a fare i luminari.
Non siete Stato voi che siete uomini di polso forse perché circondati da una
manica di idioti.
Non siete Stato voi che sventolate il tricolore come in curva e tanto basta
per sentirvi patrioti.
Non siete Stato voi né il vostro parlamento di idolatri pronti a tutto per
ricevere un’udienza.
Non siete Stato voi che comprate voti con la propaganda ma non ne pagate mai
la conseguenza.
Non siete Stato voi che stringete tra le dita il rosario dei sondaggi
sperando che vi rinfranchi.
Non siete Stato voi che risolvete il dramma dei disoccupati andando nei
salotti a fare i saltimbanchi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi, uomini boia con la divisa che ammazzate di percosse i
detenuti.
Non siete Stato voi con gli anfibi sulle facce disarmate prese a calci come
sacchi di rifiuti.
Non siete Stato voi che mandate i vostri figli al fronte come una carogna da
una iena che la spolpa.
Non siete Stato voi che rimboccate le bandiere sulle bare per addormentare
ogni senso di colpa.
Non siete Stato voi maledetti forcaioli impreparati, sempre in cerca di un
nemico per la lotta.
Non siete Stato voi che brucereste come streghe gli immigrati salvo venerare
quello nella grotta.
Non siete Stato voi col busto del duce sugli scrittoi e la costituzione
sotto i piedi.
Non siete Stato voi che meritereste d’essere estirpati come la malerba dalle
vostre sedi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi che brindate con il sangue di chi tenta di far luce
sulle vostre vite oscure.
Non siete Stato voi che vorreste dare voce a quotidiani di partito muti come
sepolture.
Non siete Stato voi che fate leggi su misura come un paio di mutande a
seconda dei genitali.
Non siete Stato voi che trattate chi vi critica come un randagio a cui
tagliare le corde vocali.
Non siete Stato voi, servi, che avete noleggiato costumi da sovrani con
soldi immeritati, siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore
dei privilegiati come voi che i mafiosi li chiamate eroi e che il corrotto
lo chiamate pio e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato fissa il
magistrato e poi giura su Dio: “Non sono stato io”.

Caparezza

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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