“La lettera firmata da Jean-Claude Trichet e Mario Draghi che la Banca Centrale Europea inviò al Governo italiano il 5 agosto scorso, pubblicata dal Corriere della Sera, dimostra quanto le manovre economiche di Berlusconi e Tremonti siano state letteralmente dettate dal potere finanziario europeo”, commenta Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo Nazionale USB. “Una ingerenza senza precedenti, una imposizione pesantissima che riguarda i contenuti, il metodo ed i tempi di attuazione e che prescrive addirittura la modifica della stessa Costituzione italiana”. “Il capitolo del lavoro – denuncia il dirigente USB – è talmente particolareggiato da rappresentare un vero e proprio elenco dei desideri di Confindustria. In gran parte questi sono già realizzati attraverso l’ormai famigerato art.8, che esalta proprio quell’accordo del 28 giugno la cui ratifica è stata recentemente sottoscritta da Confindustria, Cisl e Uil e dalla Cgil, la quale ha così smentito la sua stessa partecipazione allo sciopero del 6 settembre”
Prosegue Tomaselli: “Altri aspetti, che non sono stati immediatamente recepiti dal governo Berlusconi, sono in discussione da mesi negli ambienti governativi, politici ed economici, dalle pensioni ai licenziamenti. A ciò si aggiunge la riforma che dovrebbe essere approvata dall’Ecofin il 4 ottobre e che impone all’Italia di ridurre ogni anno del 5% la parte del debito eccedente il 60% del Pil. Ciò si tradurrebbe in una tassa sugli italiani di 50 miliardi l’anno, che andrebbero ad aggiungersi agli 80 miliardi di interessi da pagare ed alle certe misure restrittive che, in un periodo di crisi, accompagneranno ogni legge finanziaria annuale”. “Tutto ciò è assurdo – incalza il dirigente USB – anche dal punto di vista strettamente economico, e rende ancor più credibile e necessaria l’esigenza di non pagare il debito e di prevedere misure di modifica sistemica che colpiscano non soltanto i grandi patrimoni, ma i meccanismi finanziari che hanno determinato la crisi attuale, anche attraverso la nazionalizzazione delle banche e delle attività economiche strategiche per il paese”.
Conclude Tomaselli: Per questi motivi è indispensabile dare seguito alle mobilitazioni sindacali messe in campo in questi mesi da USB, che hanno visto la forte partecipazione allo sciopero del 6 settembre e che attraverseranno tutte le iniziative che si moltiplicheranno in questi giorni, compresa quella del 1° ottobre a Roma contro il pagamento del debito, e sino alla grande manifestazione nazionale del 15 ottobre”.
Di “aggressione reazionaria alla Costituzione italiana” parla invece una nota diffusa da Giorgio Cremaschi della Rete 28 aprile. “Finalmente conosciamo il testo integrale della lettera Bce, pubblicata sul Corriere della Sera. E’ chiaro da questa lettera che la Banca Europea aggredisce la Costituzione italiana, i diritti sociali, i diritti del lavoro” afferma Cremaschi. Le misure decise dal governo Berlusconi, come temevamo, avvengono sotto dettatura della Banca, e non sono ancora sufficienti perché nel testo della lettera ci sono ancora altre iniquità terribili ancora non realizzate. Lo stesso famigerato articolo 8 della manovra, che autorizza la libertà di licenziamento, è chiaramente ispirato dalla lettera della Banca Europea.
“I movimenti di lotta e per la democrazia nel nostro paese hanno quindi oggi due avversari chiarissimi. Il governo Berlusconi e i banchieri reazionari d’Europa, che guidano un attacco senza precedenti ai diritti del lavoro e alle principali conquiste sociali e civili del Continente. Per questo ci troviamo il 1° ottobre a Roma, per lanciare anche in Italia una campagna contro la schiavitù del debito, la schiavitù della Banca Europea, per dire no a quest’Europa delle banche che sta distruggendo la nostra democrazia” conclude Cremaschi invitando alla partecipazione dell’assemblea di domani al teatro Ambra Jovinelli di Roma. Una assemblea convocata dall’appello “Dobbiamo Fermarli” e che ha raccolto più di 1.500 adesioni tra delegati sindacali, attivisti dei movimenti sociali, militanti della sinistra e personalità.
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