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Il linguaggio dei golpisti

E’ un anno e mezzo che in Grecia si susseguono scioperi generali, manifestazioni, scontri. Quasi sempre questi ultimi si concentrano proprio a piazza Syntagma, epicentro dei “palazzi del potere”.

Nessuno – né in Grecia né in altri paesi del mondo (Birmania a parte, forse) – si è ancora permesso di dire “sono vietati tutti i cortei”. Sia che si dirigano verso i “palazzi del potere” che altrove. Qui da noi, invece, sì. E senza troppi strilli da parte dell’opposizione parlamentare. Sorvolando sulla biffa di Di Pietro che si è riscoperto celerino di complemento…

Le immagini scorrono. Pietre, lacrimogeni, blindati, scudi, manganelli, fiamme. I giornali italiani li definiscono giustamente “tafferugli”. Così si sono sempre chiamati, in effetti.

Se avvengono in Italia cambiano nome. Diventano “guerriglia”.

Il ministro dell’interno, allevato nella cultura tipica delle bocciofile del varesotto, li ha definiti addirittura “terrorismo urbano”. Attendiamo con ansia qualcuno più importante di lui che ne dia una definizione a scalare più importante. Potremmo scoprire che in fondo le Twin Towers erano un episodio minore…

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1 Commento


  • la congiura degli eguali

    maroni è indegno di ricoprire la carica di ministro, in quanto è uno spergiuro, dal momento che propugna la secessione in spregio alla costituzione italiana; sarebbe interessante sapere da maroni se qualora i suoi adepti leghisti organizzassero azioni violente per la secessione, ne chiederebbe l’arresto immediato.

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