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Bagno di folla per il corteo ‘No inc’

E ancora un altro bagno di folla per famiglie, associazioni, comitati e partiti politici. Più di mille persone, infatti, si sono ritrovate a piazza Mazzini ad Albano e hanno sfilato sino a piazza Frasconi a Genzano per dire no alle “politiche antiambientaliste” di imprenditori e Regione Lazio.

C’erano davvero tutti; da una parte le amministrazioni locali: in primis i Sindaci Gabbarini e Cianfanelli, l’Assessore albanense Fiorani e i Verdi del Consigliere regionale Bonelli.
Dall’altra numerose organizzazioni cittadine: Villaggio Ardeatino, comitato “Rifiuti zero” di Fiumicino, “Salviamo il lago di Albano”, associazione “Salute e ambiente” di Cancelliera, “No turbogas Aprilia”, Anpi di Albano, nonché importanti rappresentanze di chi in queste ore sta vivendo il rischio di vedere “monnezza” sul proprio territorio ovvero Riano, Corcolle e San Vittorino.
«Siamo qui – ha sottolineato il referente legale del “No Inc”, Daniele Castri – per opporci ad una modalità di gestione e chiusura di ciclo dei rifiuti che nel Lazio passa ancora per discariche, per rifiuti indifferenziati e per inceneritori. Questa modalità industriale è sbagliata e riteniamo che vada cambiato il modello tramite l’avvio della differenziata porta a porta, riduzione, riciclo e riuso». Un modello, quest’ultimo, che ad Albano i ragazzi del coordinamento stanno spingendo per contrastare i desideri economici di Cerroni: sogni chiamati settimo invaso e futuro inceneritore. Una battaglia tutta legale, che nelle prossime settimane condurrà a parecchie novità: «In questo momento ci ritroviamo con due ricorsi al Tar Lazio contro il settimo invaso. La questione di istanza è diventata assai importante visto che qualche giorno fa – ha spiegato – l’ufficio urbanistica del Comune di Albano ha certificato i 179 metri di distanza della discarica dal primo centro abitato, che è il Villaggio Ardeatino: un limite illegittimo, che sfora ogni normativa regionale e nazionale». Non solo, ma la manifestazione di sabato è stata una grande cassa di risonanza per due motivi ben precisi: «Giovedì prossimo, cioè il 27 ottobre avremo una udienza per cercare di sospendere il funzionamento del settimo invaso mentre per le prossime settimane siamo in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato: sapere definitivamente la sorte del progetto di inceneritore localizzato da Marrazzo durante il suo vecchio periodo commissariale». Tutti uniti, dunque, nella speranza che venga confermata la sentenza del Tribunale amministrativo del dicembre scorso, che bocciò la costituzione dell’inceneritore a Roncigliano.

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