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Napoli. Stop alla marcia di Casa Pound

Il 26 novembre a Napoli, Casapound , nota associazione dal carattere dichiaratamente fascista, razzista e sessista, appoggiata e finanziata dalla destra istituzionale, ha annunciato un corteo nazionale; a 2 anni dalla vittoria antifascista, che ha visto la loro cacciata da una città come la nostra, Medaglia d’Oro alla resistenza, questi personaggi provano ancora una volta ad offendere la memoria storica e la cultura del nostro paese, attraverso le pratiche squadriste che da sempre li caratterizzano. Un’estrema destra che colpisce, laddove glielo si consente, con provocazioni, intimidazioni e vere e proprie aggressioni ai danni di studenti, lavoratori e migranti forti della collusione con le forze dell’ordine e certi della protezione partitica.

In tutta italia è evidente come tentino di instillare il germe della xenofobia, del razzismo, del sessismo; è lapalissiano il loro tentaivo di riportare in vita i contenuti di un ventennio al quale con forza la resistenza ha posto fine. E’ palese il loro tentativo di infiltrarsi nelle scuole superiori, nelle facoltà e nei nostri quartieri attraverso iniziative, volantinaggi, tentativi di occupazione e inserendosi all’interno dei circuiti istituzionali.

Napoli ripudia, ed ha sempre ripudiato, il fascismo in ogni sua forma: è la città stessa che unita e compatta si è incontrata nelle piazze quando Casapound ha tentato di occupare il convento di Materdei, quando ha messo in atto violenze e aggressioni razziste e xenofobe, quando ,il 29 aprile scorso ,tre studenti fuori la facoltà di lettere e filosofia sono stati accoltellati in pieno giorno o quando il 10 ottobre si sono presentati fuori la facoltà di giurisprudenza armati di caschi, spranghe e coltelli, lanciando bottiglie di vetro, schermi di pc e sanpietrini, ferendo una ragazza. Ma a tale squadrismo si è sempre data una risposta ,Napoli non si è mai tirata indietro impedendo di fatto ogni loro tentativo di insinuarsi nei nostri contesti, di inquinare la nostra cultura, di rinnegare il nostro passato. Oggi come ieri la città non abbasserà la testa.

Il 26 novembre Napoli è ancora una volta chiamata a dare una risposta. Non si può rimanere indifferenti, impediamo la “marcia su Napoli”.

 

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