“Nel nostro ordinamento le posizioni politiche legate al fascismo e al nazismo non meritano alcuna tutela”. Non lascia spazio a dubbi quanto scrive il sostituto procuratore Luca Ceccanti al gip di Aosta , chiedendo l’archiviazione del procedimento penale per diffamazione, scattato su richiesta di Casapound Italia, a carico di Paolo Momigliano Levi, ex direttore dell’istituto storico della Resistenza in Valle d’Aosta e consigliere comunale nel capoluogo per Sinistra per la città.
La querela dei “fascisti del terzo millennio” scattò a seguito di una mozione presentata in Consiglio comunale lo scorso 17 gennaio dallo stesso Momigliano, il quale sottolineava la comparsa in città di “organizzazioni che si rifanno al fascismo” e che, pochi giorni dopo, portò quasi tutta l’assemblea a esprimere “preoccupazione per il radicamento di organizzazioni sostenute dalla destra extraparlamentare che possono turbare la civile convivenza”. Il 10 dicembre era infatti stato inaugurato ad Aosta il primo circolo di Casapound della regione. Per Luigi Vatta, avvocato di Casapound Italia, quella del pm Ceccanti è una “articolata scomunica dell’associazione Casapound Italia” attuata con “la medesima dottrina che, durante gli Anni di piombo, venne esemplarmente sintetizzata nell’agghiacciante motto “uccidere un fascista non è un reato”. L’avvocato Vatta – che si e’ opposto alla richiesta di archiviazione mentre per il pm di Aosta, quello del consigliere comunale di Sinistra per la città “costituisce manifestazione del tutto legittima dell’esercizio di critica politica”. La mozione di Momigliano Levi “ha espresso, peraltro in termini assolutamente civili e contenuti, il proprio radicale dissenso con le posizioni politiche di cui è espressione l’associazione Casapound”. Nei prossimi giorni il gip si esprimerà sulla richiesta di archiviazione.
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