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Manovra. Una stangata senza precedenti contro chi lavora

 

Qui il dettaglio della giornata secondo il giornale di Confindustria. A breve le nostre valutazioni e ulteriori approfondimenti.

Segnaliamo intanto che è saltato il previsto aumento dell’aliquota Irpef dal 43 al 46% per i redditi superiori ai 75.000 euro. A garantire l’introito saranno invece le percentuali dell’Iva: nel corso della lunga riunione del Consiglio dei ministri, questo pomeriggio, sarebbe prevalsa la scelta di puntare sull’imposta indiretta (si era parlato in questi giorni di aumenti di due punti percentuali per le aliquote del 4 e del 10% Iva) e abbandonare il rincaro dell’imposta sui redditi.

Quali conseguenze sociali? A pagare per questa scelta saranno tutti, con ovvio danno maggiore per i redditi più bassi. Invece che i medio-ricchi a salire. Ragionamento banale: l’aumento dell’Iva sulla benzina o la carne aumenta i prezzi in modo identico (a parte l’ovvio incentivo ai commercianti a “caricare” un po’ di più del dovuto). Quindi chi se lo può permettere continuerà ad acquistare come prima, mentre chi stava “al limite” dovrà ridurre gli acquisti. Anche quelli indispensabili. Il giudizio? Un’autentica infamia, con un “segno di classe” inequivocabile…

I rincari sulla casa:

manovra-misure

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da Il Sole 24 Ore

La manovra Monti in pillole: dall’abbonamento Rai ai tagli dei costi della politica


Subito tagli alla politica. Crescita di due punti percentuali l’Iva del 10% e del 21%, ma dal secondo semestre 2012. Mentre da gennaio 2012 arriva un super-prelievo su auto di lusso, aerei ed elicotteri privati. Saranno sottoposte a tassazione anche le imbarcazioni. E nuovamente aumenta pure l’accise sulla benzina.

Per le pensioni poi arriva una vera e propria stretta. Mentre il blocco della rivalutazione rispetto all’inflazione per le pensioni di importo superiore al minimo (467 euro) varrà per il 2012 e il 2013. Nessun intervento invece è stato preso in tema di mercato del lavoro e ammortizzatori. Se ne parlerà nelle prossime settimane, ha detto in conferenza stampa al termine del Cdm, il premier Mario Monti. Che ha aggiunto: la posizione dell’Italia è ora «più favorevole alla tassazione sulle transazioni finanziarie».

Sul «Sole 24 Ore» in edicola domani tutti gi approfondimenti. Ecco ora un breve abc con le principali misure contenute nella manvora varata dal Cdm.

Abbonamento Rai: le imprese e le società hanno l’obbligo di indicare, nella dichiarazione dei redditi, il numero di abbonamento speciale alla radio o alla televisione «ai fini dell’applicazione della tariffa di abbonamento radiotelevisivo speciale, nonchè gli altri elementi che saranno eventualmente indicati nel provvedimento di approvazione del modello per la dichiarazione dei redditi, ai fini della verifica del pagamento del canone di abbonamento radiotelevisivo speciale».

Authority, giù la scure: scure della manovra sulle autorità indipendenti. Dalla Consob all’Antitrust è previsto infatti un calo del numero dei componenti, da 50 a 28, compresi i dipendenti.

Auto di lusso, aerei, elicotteri, arriva il super prelievo: in arrivo un super-prelievo su auto di lusso, aerei ed elicotteri e saranno sottoposte a tassazione anche le imbarcazioni.

Benzina, nuovo aumento: scatta un nuovo aumento delle accise sulla benzina da gennaio 2012. L’incremento delle accise produrrà un gettito di oltre un miliardo di euro.

Casa, arriva l’Imu: arriva nel 2012 l’imposta municipale e riguarda anche «l’abitazione principale e le pertinenze della stessa». Lo prevede la bozza della manovra: l’aliquota ordinaria è dello 0,76%, mentre per l’abitazione principale è ridotta allo 0,4%.

Contante, scende il limite: viene fissata a mille euro la soglia sopra la quale non si potranno effettuare i pagamenti in contanti. La norma serve a favorire la tracciabilità dei pagamenti per la lotta all’evasione e sarà accompagnata anche dall’introduzione di un regime tributario premiale per chi invia tutti i propri dati all’agenzia delle Entrate attraverso canali telematici. Le imprese che rispetteranno queste regole, aprendo di fatto alla trasparenza i propri conti, potranno applicare gli attuali «regimi speciali» e godrebbero anche di qualche agevolazione negli accertamenti attraverso gli studi di settore

Costi della politica, redditi trasparenti: per i membri del Governo ci sarà un criterio di trasparenza a livello delle migliori pratiche internazionali, e ha spiegato Mario Monti in conferenza stampa, «abbiamo deciso di ispirare le nostre dichiarazioni patrimoniali al principio di non dichiarare solo quello che prevede la modulistica attuale ma di dichiarare per intero i patrimoni». I ministri dovranno obbligatoriamente dichiarare tutte le obbligazioni, titoli di stato e fondi posseduti. Vengono poi eliminate le giunte provinciali. I consigli provinciali avranno solo dieci componenti, gli organi previsti vengono riportati al ruolo di governo intermedio. Il premier Mario Monti ha detto di aver rinunciato a qualsiasi compenso per l’incarico di premier e titolare del Tesoro.

Enti, si taglia: l’Agenzia per il Terzo Settore, l’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, l’Ente nazionale per il microcredito, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza «sono soppressi a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e i relativi
organi decadono»

Irap: le imprese potranno dedurre dall’Ires e dall’Irpef la quota di Irap «relativa alla quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato»

Iva: aumento di due punti percentuali dell’Iva ma dal secondo semestre 2012. L’aumento interesserà le aliquote Iva sia del 10% che del 21% a copertura della clausola di salvaguardia prevista dalla manovra estiva.

Lire, arriva la prescrizione anticipata: prescrizione anticipata delle lire in circolazione. Lo prevede la bozza di manovra. Le banconote, i
biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell’Erario con decorrenza immediata per essere riassegnate al Fondo ammortamento dei titoli di Stato.

Missioni di pace, rifinanziate: la bozza di manovra prevede uno stanziamento per il 2013 di 1,4 miliardi per le missioni di pace.

Misure per la crescita: in arrivo sgravi Irap sul costo del lavoro (sui risultati dell’impresa), misure volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture potenziando il project financing, comprese quelle delle farmacie e delle pompe di benzina. È stato poi ricreato l’Ice, l’Istituto del commercio estero, e rafforzato il Fondo di garanzia per assicurare almeno 20 miliardi di credito alle piccole e medie imprese. Con l’Ace poi si è deciso un primo intervento fiscale per favorire chi mette capitale nell’azienda per crescere consolidarsi e fare investimenti: si premia fiscalmente il capitale che si mette nelle aziende.

Mutui: la dotazione del fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa è incrementata di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013.

Passività banche, garanzia Stato: il ministero dell’Economia «fino al
30 giugno 2012 è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni, o a partire dal 1 gennaio 2012 a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite».

Pensioni, arriva la stretta: estensione del metodo contributivo a tutti i lavoratori, aumento dell’età di vecchiaia per le donne del settore privato (62 anni, con una fascia di flessibilità di uscita fino a 70 anni), abolizione delle quote e delle finestre mobili (e assorbimento di questi periodi nell’età effettiva di pensionamento), aumento delle aliquote sugli autonomi ma soprattutto una vera e propria stangata sulle pensioni di anzianità. Nel 2018 l’età minime per accedere al pensionamento sarà a 66 anni. A queste misure si aggiunge un blocco della rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione per il biennio 2012-2013 con l’esclusione dei trattamenti al minimo (467 euro al mese nel 2011). Grazie poi alle risorse che arrivano dalla nuova tassazione dei capitali scudati è stato possibile rivalutare anche le pensioni tra i 467 euro e le pensioni al doppio del minimo. Per l’anzianità, 41 anni e un mese per le donne. Per gli uomini, l’anzianità si acquisice con 42 anni e un mese. Queste norme entrano in vigore dal 1° gennaio 2012. Si potrà andare in pensione prima, pagando però una piccola penale.

Redditi, si ritocca l’Isee: tutte le agevolazioni fiscali e i benefici assistenziali saranno soggetti all’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, e oltre una certa soglia di reddito non saranno più concessi. Sarà un decreto di natura non regolamentare del presidente del Consiglio dei ministri da emanare previo parere delle commissioni parlamentari competenti entro il 31 maggio 2012 a
stabilire la revisione delle modalità di determinazione dell’Isee. A rischio quindi assegni per gli asili nido, esenzioni per la tassa universitaria e altri tipi di regimi agevolati. I risparmi derivanti dalla misura saranno riassegnati al fondo per le politiche sociali per essere destinati a interventi a favore di famiglie numerose, di donne e di giovani.

Scudo fiscale, più tasse:il premier Monti ha poi detto che nella manovra è presente pure «un intervento una tantum, il pagamento di una imposta dell’1,5%, per i capitali fatti rientrare in Italia con il cosiddetto scudo fiscale. Questi interventi hanno valore di giustizia e di contributo al sacrificio».

SuperInps: addio a Enpals e Inpdap, si va verso il “Super-Inps”. Saranno trasferiti all’Istituto guidato da Antonio Mastrapasqua anche personale e risorse finanziarie.

Taglio enti locali: si prevede un taglio di 5 miliardi per Regioni ed enti locali.

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Addio a Inpdap, arriva «il Super Inps»


La creatura «Super Inps», alla fine, potrebbe prendere forma e diventare realtà. L’ente di previdenza dei dipendenti della Pubblica amministrazione, e l’Enpals – quello per i lavoratori dello spettacolo – potrebbero essere soppressi dalla data in vigore del decreto che contiene il pacchetto anti crisi. La soluzione è tra le ipotesi attualmente allo studio.

In considerazione del processo di convergenza e armonizzazione del sistema pensionistico attraverso l’applicazione del metodo contributivo, dunque, nonché al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa nel settore previdenziale e assistenziale, l’Inpdap e l’Enpals sono soppressi dalla data di entrata in vigore del decreto e le relative funzioni sono attribuite all’Inps, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli enti soppressi. L’addio a questi due enti potrebbe garantire una riduzione dei costi complessivi di funzionamento relativi all’Inps e agli enti soppressi non inferiore a 20 milioni di euro nel 2012, 50 milioni di euro per l’anno 2013 e 100 milioni di euro a decorrere dal 2014». (An.C.)

 

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Pensioni, 66 anni dal 2012 per gli uomini, per le donne 66 dal 2018

 

Pensioni, pensioni e ancora pensioni. È la previdenza il piatto che più ritorna nel menu del pacchetto che il Governo ha illustrato alle parti sociali nel corso dell’incontro che si è tenuto questa mattina. A partire dall’addio alle «finestre mobili». Nel provvedimento che sarà all’esame del consiglio dei ministri è prevista la cancellazione del meccanismo delle «finestre mobili», operativo dal gennaio scorso (12 mesi dalla maturazione dei requisiti per ricevere l’assegno, se si è dipendenti; 18 se si è autonomi). Le donne andranno in pensione di vecchiaia nel 2018 a 66 anni (65 oltre i 12 mesi di finestra, che saranno assorbiti). Le fasce di flessibilità per l’età pensionabile delle donne sarà tra i 63 e i 70 anni, con un sistema di incentivi e disincentivi. Quanto invece agli uomini, l’età di 66 anni per la pensione di vecchiaia è prevista da subito. Pensione anticipata: è addio anche ai 40 anni di contribuzione per l’uscita. Scatta infatti la pensione di anzianità a qualsiasi età a 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne. Arriva l’estensione del metodo di calcolo contributivo pro rata per tutti. Infine, il ministro Fornero ha parlato di un aumento delle aliquote contributive dei lavoratori autonomi, anche se non ha fornito indicazioni su quanto varrà questo incremento.

Indicizzazione congelata ma non per tutti. Ci sarà «un sacrificio» per l’indicizzazione dell’inflazione a partire dal 2012, però «salvando le pensioni minime». In particolare, nel 2012 la rivalutazione piena rispetto alla crescita dei prezzi sarà prevista per le pensioni fino a 467,42 euro. Ci sarà una rivalutazione parziale per quelle due volte il minimo (935 euro mensili); per le altre invece il congelamento rispetto all’inflazione sarà totale. Nel menu presentato dal premier Monti ci sono poi misure per intensificare l’evasione fiscale. Confermato il pareggio di bilancio nel 2013.

Bonanni (Cisl): giudizio negativo, no a sciopero. Le proposte destano già i primi attacchi dal mondo sindacale: La Cgil considera il blocco della rivalutazione degli assegni e, più in generale, le misure previste dall’Esecutivo in ambito previdenziale un «durissimo colpo ai redditi dei pensionati». L’incremento dell’età pensionabile, sottolinea la leader della Cgil Susanna Camusso, è «un allungamento insostenibile» per tante persone che si troverebbero «sconvolte le prospettive di pensione e in molti vedrebbero si vedrebbero incrementati gli anni di lavoro». Esclude l’ipotesi sciopero (serve piuttosto «una trattativa serrata con il Governo pur di ottenere quel patto sociale che prevede la concertazione con sindacati e imprese», anche perché «non si può risolvere tutto a colpi di sciopero») ma il numero uno della Cisl Raffaele Bonanni lo dice senza mezzi termini: il giudizio del sindacato è «negativissimo» e le reazioni «saranno forti». C’è in primo luogo una questione di metodo: l’impatto della manovra, continua, rischia di essere «deleterio» anche perché è stata messa in campo senza alcuna concertazione. Il Governo, secondo il leader della Cisl, non ha preso in considerazione l’impatto sociale che questo pacchetto di misure produrrà. «L’estensione del contributivo a tutti e l’aumento dell’età pensionabile, fatte insieme, avranno un effetto devastante per i lavoratori». «Sulle donne – ricorda Bonanni – il colpo sarà doppio». Perplessità sono state espresse anche dal numero uno della Uil, Luigi Angeletti: «Le brutte notizie – spiega – sono state talmente tante che qualcuna me la sono dimenticata. Non si può chiedere ai lavoratori di continuare a lavorare senza aver alcun vantaggio dal versamento dei contributi».

Trattamento di anzianità. Secondo le indicazioni fornite dal ministro Fornero, la pensione di anzianità a qualsiasi età si raggiungerà a 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne. Quanto all’abolizione delle finestre d’uscita per le donne (secondo Fornero si tratterebbe di un «bizantinismo inutile»), lo slogan è: libertà di scelta e flessibilità per l’età pensionabile. Dialogo invece sulle regole del lavoro. «Il settore nel quale è più essenziale la concertazione – ha detto Monti – è il mercato del lavoro. Un po’ meno la previdenza, un po’ meno ancora la politica economica». Nella manovra – ha poi aggiunto il presidente del Consiglio – «non ci sarà niente sul mercato del lavoro. Non è stata possibile la concertazione. Su questo tema specifico ci sarà dialogo intenso». Il Governo, ha proseguito il premier, cercherà di «alleviare il cuneo fiscale».


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Nella manovra Monti più Irpef e meno Irap, riforma pensioni Ici-Imu sulla prima casa, pagamenti tracciabili dopo i 1000 euro


Giorno della verità per la manovramonti. Oggi il governo scoprirà ufficialmente le carte sulle misure che dovranno consentire all’Italia di centrare il pareggio di bilancio nel 2013 e, allo stesso tempo, sostenere la crescita in un quadro congiunturale di sicura recessione. L’obiettivo è quello di assicurare almeno altri 20 miliardi tra minori spese e maggiori entrate sui saldi del prossimo anno. Anno nel quale dovrà anche essere realizzata la prima attuazione della delega fiscale per ridurre le tax expenditures per una somma non inferiore a 4 miliardi.

C’è l’intenzione di accelerare e, dopo aver incontrato le parti sociali e le Regioni, Monti vorrebbe procedere nel pomeriggio con il varo della manovra. A far saltare lo schema potrebbe essere solo il ritardo nella definizione del pacchetto fiscale, la vera «medicina amara» che dovranno sopportare i contribuenti italiani. Si parte – come si vede nel grafico – dal ritorno dell’Ici sulla prima casa che sarà comunque mitigata con un sistema di detrazioni per i redditi più bassi e per i nuclei familiari più numerosi.

Ma il ritorno della tassazione sulla prima casa sarà accompagnata da una super-Imu che andrà a tassare in misura sempre più pesante i beni immobiliari posseduti dal contribuente e dunque con un prelievo maggiorato sulle seconde, terze e quarte case. Non solo. La stangata sulla casa potrebbe lievitare se venisse confermata l’ipotesi circolata ieri sera di una rivalutazione delle rendite catastali del 30 per cento. La revisione della percentuale di rivalutazione dei valori immobiliari oggi fissata al 5% verrebbe attuata subito in attesa che si arrivi, con la legge delega, alla più volte annunciata revisione degli estimi catastali.

Al pacchetto casa si andrà ad aggiungere, salvo ripensamenti dell’ultima ora, l’ aumento di 2 o 3 punti dell’aliquota Irpef del 43% che passerebbe così a 45 o 46% da applicare ai redditi superiori ai 75mila euro. L’aumento dell’aliquota, nel garantire maggiori risorse, servirà soprattutto allo Stato per sterilizzare il contenzioso di legittimità costituzionale del contributo di solidarietà versato dai dipendenti pubblici e dai pensionati (5% tra i 90mila e i 150 mila euro e il 10% sopra i 150mila euro), nonché il prelievo del 3% sui redditi sopra i 300mila euro.

Gli sgravi per le famiglie, allo stato attuale, sarebbero garantiti da una “clausola di stabilità”: il Governo nell’operare il taglio delle agevolazioni fiscali nel 2012, risparmierà di fatto le detrazioni per i familiari a carico e per i nuclei. A garanzia dell’operazione la possibilità di operare nel 2012 con un aumento delle aliquote Iva, soprattutto su quella ordinaria del 21 per cento.

Sui beni di lusso arriverebbe una sorta di “patrimoniale spezzatino”, ovvero una tassazione “maggiorata” su tutte le proprietà possedute dai contribuneti e conosciute al Fisco. Così oltre alla super-Imu, si profila sia un nuovo aumento del superbollo sui «Suv», sia una supertassa su barche, aeromobili, elicotteri. Sul fronte anti-evasione, invece, la tracciabilità scende ai pagamenti cash da 2.500 a 1.000 euro.

Cospicuo il pacchetto previdenziale. Si apre con il passaggio per tutti, dal 2011, al metodo di calcolo contributivo sui nuovi versamenti, mentre sulle anzianità si profila una stretta sia sulle uscite contributive a 40 anni (si sale a 42) sia sulle uscite pro-quota. Salirà anche l’età per la vecchiaia degli uomini (a 66 o 67 anni) obiettivo cui le lavoratrici arriveranno tra il 2016 e il 2016. E ancora, stop alle rivalutazioni sugli assegni superiori ai mille euro e aumento delle aliquote contributive per i lavoratori autonomi. Sul fronte lavoro, invece, è annunciato un disegno di legge delega per la semplificazione del diritto del lavoro e la possibilità di licenziamento per ragioni economiche o organizzative sui nuovi contratti.

Per la crescita confermati gli sgravi Irap dove sarà integramente deducibile l’Irap pagata dai datori sul costo del lavoro ai fini Ires e Irpef. Così come è previsto un bonus fiscale sul venture capital e un beneficio alle capitalizzazioni. Sempre sul fronte crescita trova poi conferma un corposo pacchetto di liberalizzazioni. Inteso soprattutto come tempi più certi per arrivare alla riforma delle professioni e aumento della concorrenza in alcuni settori chiave. Si va dai carburanti alle farmacie fino a trasporti e (forse) anche le Poste.

Annunciato anche un possibile credito di imposta sulle attività di ricerca effettuate intra moenia dalle imprese e pari al 12% dei costi fino a un milione di euro e al 5% sopra quella soglia.

Sui tagli di spesa si procederà con una sorta di nuovo taglia enti che metterà nel mirino sopratutto autorità e agenzie varie, comprese gli apparati amministrativi più costosi . Per le Regioni, invece, si conferma il taglio lineare di 2,5 miliardi di euro ma con la possibilità che questo possa essere attenuato con un aumento delle accise sui tabacchi (fino a 65 centesimi di euro) e sugli oli minerali.

 

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