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Cremaschi: “Il 20 parte Occupy Piazza Affari”

Cosa pensi della proposta lanciata dal Prc di accogliere con la protesta l’arrivo di Merkel e Sarkozy a Roma il 20 gennaio?
Abbiamo fatto proprio oggi una riunione del comitato “No debito” e abbiamo deciso che tutte le forze sindacali e sociali e quindi anche la Rete 28 aprile siano impegnate il 20 e il 21 in due giornate dal titolo “no debito, no Monti”. Ci saranno anche altre iniziative di mobilitazione e di pressione di fronte alle ambasciate e a palazzo Chigi perché mi pare evidente che è un vertice contro l’Italia e non “per l’Italia”. E’ un vertice per far passare la devastazione delle condizioni sociali del lavoro. Stiamo seriamente meditando di andare al Quirinale perché il ruolo del presidente è a dir poco esorbitante. E un ruolo politico di governo e non di istituzione.
Il vertice è una specie di convention bancaria per fregare i cittadini dei tre stati.

Da parte della stampa c’è un silenzio assordante
Si dimentica che il vertice serve a concordare le modalità in cui l’Italia aderisce al piano di rientro dal debito. Si presenta come una grande vittoria la dilazione di un anno. In  realtà poi si presentano dieci anni di manovre pesantissime.

Quindi, l’obiettivo è creare un movimento che segua passo passo questa evoluzione?
La mobilitazione è un primo segnale perché daremo il via a una mobilitazione che il 10 marzo deve sfociare in una grande manifestazione a Milano. Passando attraverso le varie lotte come lo sciopero del sindacalismo di base il 27 gennaio e quello della Fiom l’11 febbraio. A Milano intendiamo fare un “occupy” a piazza Affari per mettere in discussione il dominio della finanza sulle nostre vite. E lo lanciamo a partire dal 20 gennaio.

La Cgil sembra molto estranea a tutto ciò
Il punto di fondo su cui c’è un disaccordo vero è il giudizio sul Governo Monti. Perché questo esecutivo ha nel suo dna la messa in discussione dei diritti sociali. Il tema di fondo è che non si può continuare a fare emendamenti, che peraltro non vengono nemmeno accolti. Bisogna fare una critica complessiva. Non c’è solo la messa in discussione dei diritti del lavoro, dell’articolo 18 e delle pensioni, ma c’è in programma la vergogna delle privatizzazioni lanciate per lo sviluppo ma in realtà per fare più profitti, mettendo in discussione il pronunciamento dei cittadini. La posizione della Cgil è assolutamente inadeguata rispetto a quello che c’è in gioco. Per essere brutali e semplici: non si può stare in mezzo. O si lotta fino in fondo contro Monti oppure andiamo al disastro. Monti è un’avversario molto più pericoloso di Berlusconi.

Cosa si prepara sull’Articolo 18?
Credo che l’Articolo 18 sia onestamente una specie di depistaggio. Sparano alto per  colpire al punto dove vogliono colpire. Non vogliono abolire totalmente l’articolo 18 ma estendere il licenziamento economico senza passare per la trattativa. E questo passa per la trasformazione della cassa integrazione e un suo sostanziale svilimento. Questa è la manovra vera che serve e favorire i processi di ristrutturazione delle grandi aziende. La cosa più infame è che puntano alla guerra tra poveri spiegando che darà un reddito purché si cancelli la cassa integrazione.

 da Contro la crisi.org

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Mercoledi 11 gennaio si è riunito il coordinamento nazionale del Comitato No Debito per discutere e decidere la tabella di marcia dei prossimi mesi.
C’è stata una valutazione positiva e condivisa della riuscita dell’assemblea nazionale tenutasi lo sorso 17 dicembre a Roma, un esito non scontato e che invece ha confermato le attenzioni e le aspettative intorno al percorso comune avviato il 1 ottobre intorno ai cinque punti del programma , alla campagna contro il pagamento del debito e all’opposizione dichiarata e frontale al governo Monti.
Diversi interventi hanno sottolineato la necessità di passare dalla fase della discussione a quella della mobilitazione e della strutturazione del lavoro e dei comitati. In questo senso sono stati indicati alcuni passaggi che devono spingere in questa direzione.

La partenza dell’iniziativa per la richiesta di un referendum contro i diktat della Bce e il pareggio di bilancio in Costituzione. In questi giorni verranno approntati i moduli per raccogliere le firme sul testo che chiede il referendum (è ancora una petizione perchè la procedura per un referendum in questa materia è completamente diversa e per alcuni versi inesplorata nel nostro paese). Si pensa di poter partire per la raccolta delle firme in occasione del No Debito Day nelle varie città convocato per il prossimo sabato 21 gennaio. Verrà messo a disposizione un pdf sul sito www. nodebito.it che potrà essere scaricato e fotocopiato in tutte le realtà che vorranno partecipare alla campagna.

A Roma è prevista invece una mobilitazione per venerdi 20 gennaio in occasione del vertice trilaterale Monti-Merkel-Sarkozy. C’è un appuntamento centrale e unitario alle 17.30 in piazza del Pantheon insieme alle altre forze che si mobiliteranno, mentre il Comitato Non Debito comincerà dal primo pomeriggio delle azioni di protesta verso le ambasciate di Germania e Francia, Palazzo Chigi e Quirinale. L’appuntamento è alle ore 15.00 in piazza Indipendenza (vicino stazione Termini).

E’ stata fissata per sabato 10 marzo la data della manifestazione nazionale a Milano. Lo slogan centrale sarà “Occupiamo Piazza Affari. Ci sono state gia alcuni riunioni a Milano ma occorre accelerare la promozione nei prossimi giorni di incontri sia bilaterali sia piu ampi con tutte le realta sociali, politiche e di lotta interessate a questa iniziativa, fino ad arrivare ad una assemblea cittadina a Milano a ridosso della manifestazione. Si e deciso anche di tenere il 9 marzo / giorno precedente alla manifestazione / un meeeting pubblico a Milano che discuta delle proposte del Comitato No Debito mettendole a confronto con altre e cercando di trovare elementi di condivisione.

Nella riunione del Coordinamento nazionale e emersa la necessita di strutturare meglio il coordinamento e di stabilizzare il confronto con I comitati locali. Alla riunione erano presenti compagni di Milano,Napoli, Umbria ma e evidente che occorre integrare la discussione tra comitato promotore e comitati locali. A tale scopo ci sara una riunione nazionale il 18 febbraio, probabilmente a Firenze, proprio per cominciare a strutturare meglio I livelli di discussione e iniziativa.
E emersa infine la necessita di entrare nel merito del programma del percorso avviato il 1ottobre. L-approfondimento sui cinque punti che conformano la cornice unitaria del nostro movimento e ne delineano le potenzialita, possono rappresentare una importante occasione per approfondire il programma di lavoro dei prossimi mesi sia sulla questione del debito e dell-opposizione al governo Monti, sia sugli altri temi come la democrazia, il no alla guerra, la difesa dei diritti dei lavoratori, dei beni comuni e dell-ambiente.
Infine, il Comitato No Debito ha ribadito la sua adesione e sostegno allo sciopero generale e manifestazione nazionale del 27 gennaio convocato dai sindacati di base sia alla manifestazione dell-11 febraio dela Fiom. Il Comitato No Debito aderisce e partecipera attivamente al Forum Diritti Lavoro che si terra il 24 gennaio a Roma su mercato del lavoro e licenziabilita.

consultate sistematicamente il sito www.nodebito.it per avere informazioni

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1 Commento


  • Ferraioli Domenico

    ancora con queste iniziative di retroguardia!
    il pareggiio di bilancio e il diktat della Bce sono già acquisiti dal governo Italiano. Fare un Referendum si! ma per per uscire dall’€urozona per un ritorno alla sovranità monetaria(che ci permetterà di poter emettere debito pubblico positivo e non come ora negativo per gli interessi del popolo italiano e anche di quelli europei e per una politica economica rivolta ai bisogni-diritti della popolazione italiana ovvero i dettami costituzionali della prima parte della costituzione che vanno applicati e se vi sono direttive comunitarie che cozzano contro la nostra Costituzione vanno ripudiate.
    ferraioli Domenico Pagani (sa)

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