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I “Forchettoni Neri” della Capitale

Sarebbero poco meno di un milione e mezzo di euro di spese per la comunicazione istituzionale e di rappresentanza dell’Agenzia del Territorio di Roma che vengono spesi in rinfreschi, pranzi, convegni e mostre. Al centro dell’inchiesta de Il Fatto quotidiano e della polemica è il  direttore dell’Agenzia stessa ,cioè Gabriella Alemanno, sorella dell’attuale sindaco di Roma. Il suo reddito da lavoro è di 300 mila euro lodi all’anno, ma il direttore dell’Agenzia che dovrebbe occuparsi di catasto e conservatoria, Gabriella Alemanno, ha speso migliaia di euro in pranzi e cene di rappresentanza pagati con la sua carta di credito aziendale, in pratica a spese del contribuente. La sorella del sindaco di Roma Gianni Alemanno, nominata a capo dell’Agenzia dal Governo Berlusconi nel 2008, dopo essere passata prima al Secit e ai Monopoli (sempre su nomina dei Governi Berlusconi) è riuscita a pagare con i soldi pubblici persino una cena a Cortina a suo fratello a margine di un evento sponsorizzato dall’Agenzia diretta dalla sorella e dall’Acea, l’azienda municipalizzata ancora parzialmente controllata dal Comune di Roma. Nell’agosto del 2010 l’Agenzia del Territorio ha pagato 42 mila euro comprensive di Iva per sponsorizzare la manifestazione Cortinaincontra. Ma non solo: l’Agenzia il 22 agosto del 2011 ha pagato altri 780 euro per ospitare a cena al Villa Oretta di Cortina ben undici persone. Oltre ai dirigenti di Ance, Confedilizia e Scenari Immobiliari, c’era anche «il sindaco di Roma Gianni Alemanno più ospite direttore Agenzia».
Il Fatto Quotidiano ha recuperato la contabilità delle note spese del direttore Gabriella Alemanno e le fatture autorizzate dall’area comunicazione. Si scopre che le spese per rappresentanza e comunicazione istituzionale (voce quest’ultima assente in passato dai bilanci) sono schizzate da 80 mila euro a un milione nel 2010 per sfiorare il milione e mezzo secondo le previsioni per il 2011.  Ci sono 22 mila e 800 euro pagati alla Adn Kronos per «supporto informativo multimediale» e  20 mila euro per i servizi della Mp group, ma a colpore sono le fatture importanti della società Comunicare Organizzando per esempio per la mostre dei 150 anni dell’Unità d’Italia (48 mila euro che però dovrebbero essere stati coperti dagli sponsor) e soprattutto le fatture delle gioiellerie. Sfugge perché l’Agenzia compri 30 uova di struzzo decorate per 3 mila e 240 euro dalla gioielleria Peroso. «Sono state donate a rappresentanti di Stati esteri per esigenze di rappresentanza», ha spiegato Mario Occhi, responsabile comunicazione dell’Agenzia, anche se al Fatto risulta che un uovo sia finito a un comandante regionale della Finanza.
L’Agenzia ha comprato anche 12 bicchieri in vetro soffiato dalla signora Maria Bonaldo di Mestre, che si dice conosca Gabriella Alemanno. Prezzo 1296 euro e destinazione ignota. «Saranno stati donati anche questi ad autorità estere», ha detto sempre Mario Occhi.
Il 23 maggio il boom di spese “di rappresentanza” viene portato alla luce da due magistrati della Corte dei Conti. In particolare sono colpiti dalla sequela di pranzi a spese delle casse pubbliche. I funzionari della magistratura contabile seguono la Alemanno nel locale dello chef La Mantia e non la mollano fino al conto. Purtroppo però hanno mangiato con i soldi dei contribuenti: 230,50 euro. Il 4 luglio il direttore si sposta a Bari e pranza alla Pignata con cinque persone, il conto da 365 euro per «rappresentanti autorità locali».
“Quando si muove il direttore Gabriella Alemanno sembra un capo di Stato” riporta il Fatto quotidiano. Per esempio il 14 agosto del 2011 è a Cagliari e pranza con il Prefetto, due avvocati dello Stato e dirigenti delle agenzie del territorio e del demanio. La spesa per 13 pasti a base di pesce dal Corsaro Deidda è di 890 euro. Il 10 maggio del 2011 la Alemanno è volata in Veneto e mangia all’osteria da Fiore a Venezia . Il conto è di 810 euro. Oltre al presidente dell’ordine dei notai e al direttore dell’agenzia del Veneto, erano presenti tutti i controllori. C’era il responsabile audit dell’agenzia, il comandante regionale della Guardia di Finanza Walter Cretella Lombardo e il procuratore regionale della Corte dei Conti. Al momento del conto però nessuno ha messo mano al portafoglio.

Ma i Forchettoni Neri non si limitano alle spese di rappresentanza che sembrano avere un ruolo di primaria importanza nella “cura dell’immagine”, nelle relazioni sociali e nello “status symbol”. E’ infatti di questi giorni l’ultima regalìa all’immobiliare Casa Pound. All’associazione neofascista è stato infatti assegnata una palazzina all’interno del Parco della Marcigliana (zona Montesacro). Lo denuncia oggi Maria Grazia Gerina sulle pagine dell’Unità. La giornalista da tempo sta monitorando con diversi articoli l’attività di una delle organizzazioni neofasciste più attive e più “coccolate” dalla Giunta Alemanno e dagli ambienti sdoganatori della sinistra. E’ il risultato dello scambio” tra Comune, IV Municipio e Casa Pound dopo che i fascisti erano stati sgomberati dall’occupazione di una scuola in via Val d’Ala (sempre a Montesacro) alcuni mesi. L’occupazione di Casa Pound era nelle vicinanze della casa e dell’abitazione di Valerio Verbano, ucciso dai fascisti nel 1980. Gli anitafascisti romani si erano mobilitati rapidamente contro questa che veniva ritenuta una vera e propria provocazione. Il Comune per evitare problemi, scontri e tensioni provvide allo sgombero ma con una cicciosa contropartita.

Da domani Contropiano ripubblichera tutte e cinque le puntate de “I Forchettoni Neri”, una accurata inchiesta di “Caio Gregorio” (il guardiano del Pretorio in una famosa pubblicità degli anni sessanta) sulla fascistopoli nella capitale governata dal sindaco Alemanno. Allacciate le cinture!!

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