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Sicilia. Dietro i ‘forconi’ c’è Forza Nuova?

La crisi macina economia ed esistenza a ritmi vertiginosi e non accenna a concedere una tregua. Il governo Monti va avanti per la sua strada in nome di una modernizzazione che malgrado le apparenze lascia intatto il potere delle grandi lobby colpendo poco più che simbolicamente qualche piccolo e limitato privilegio in maniera da suscitare simpatie e consensi da rispendere nell’assalto finale ai diritti sociali, al welfare e ai salari. D’altronde i ‘banchieri di dio’ hanno un appoggio parlamentare e mediatico che nessun governo si è potuto finora neanche sognare. Nel paese il disagio e la rabbia crescono, e a volte trovano sbocchi nelle piazze e nelle strade. In assenza di una sinistra sufficientemente militante e organizzata, è sempre più la destra estrema nelle sue varie sfaccettature a infiltrarsi in mobilitazioni e proteste sacrosante di lavoratori, disoccupati, senza casa o commercianti strozzati dallo strapotere del sistema finanziario e della distruzione sistematica di ogni freno agli appetiti voraci del mercato.
Le città italiane sono tappezzate di manifesti dei vari gruppuscoli neofascisti che se la prendono con banche, politici corrotti e feroci poteri sovranazionali. Spesso parole d’ordine condivisibili e giustificate utilizzate però in maniera strumentale da un’estrema destra che da una parte si dipinge come antisistema ma che dall’altra rimane contigua o pienamente interna al Pdl e alla Lega, al riparo  dell’ombrello delle grandi organizzazioni che quelle politiche liberiste le hanno sempre sostenute e applicate.
Il rischio che il dilagare della crisi economiche e dei suoi effetti porti ad un radicamento popolare delle destre razziste ed eversive è più che serio. Nelle prossime settimane l’agenda delle manifestazioni e delle assemblee convocate dalla destra autoritaria o neofascista è fittissima. Dal corteo leghista del 22 gennaio – in forse solo a causa della spaccatura interna al movimento di Bossi – a quello de La Destra di Roma del 4 febbraio contro il ‘governo delle banche’, dai tentativi di Forza Nuova e Casa Pound di aprire nuove sedi alle campagne contro la politica e i partiti che vede protagoniste sigle finora sconosciute e formalmente appartenenti al cosiddetto mondo dell’antipolitica dietro le quali si celano vecchi e spregiudicati arnesi dell’estremismo di destra. E’ il caso ad esempio di un movimento dei ‘forconi’ siciliano che vede tra i suoi protagonisti, oltre a ingenui e arrabbiati cittadini alle prese con problemi di sopravvivenza, soprattutto militanti di Forza Nuova e di una destra berlusconiana ora alla ricerca di nuovi approdi e nuove strade.
In un contesto di stagnazione colpevole dell’iniziativa politica della sinistra e dei sindacati concertativi, le organizzazioni neofasciste rispolverano vecchi slogan ‘terzisti’ e li affiancono a nuove parole d’ordine contro i partiti, l’Unione Europea, il mondialismo e le banche. Facendo proseliti anche tra chi, investito dalla crisi, non si preoccupa più di tanto della matrice ideologica dei nuovi movimenti ‘apartitici’ e delle loro vere finalità. Se la rete – e i social network in particolare – sono pieni di appelli a sostenere il ‘movimento dei forconi’ anche di ingenui cittadini progressisti, i rimbrotti moralistici contro le infiltrazioni fasciste che provengono da chi questa crisi l’ha provocata  rischiano di non avere nessun effetto ed anzi di concedere ancora più credibilità e agibilità politica e sociale all’estrema destra.
Il problema è che, accanto alla denuncia circostanziata di ogni tentativo di infiltrazione neofascista nei movimenti popolari e di protesta, occorrerebbe abbinare anche indicazioni di lotta e di mobilitazione in grado di convogliare la rabbia sociale crescente verso obiettivi realmente di rottura con il ‘governo unico delle banche’.


Ma non è che dietro ai forconi si nascondono i saluti romani?

Dario Ronzoni – www.linkiesta.it

Sono giorni agitati perla Sicilia. Daun lato, il sindaco di Palermo Diego Cammarata lascia l’incarico (dopo dieci anni e un’amministrazione che ha deluso molti cittadini), dall’altro, nel silenzio dei media, scoppia la protesta del Movimento dei Forconi, un gruppo di contadini e allevatori, nato l’anno scorso e già protagonista di proteste e manifestazioni. Stavolta sembra diverso. Insieme alle associazioni di autotrasportatori Aias camionisti, pescatori sono confluiti nel movimento “Forza d’Urto” e vogliono paralizzarela Siciliafino a venerdì 20. Indignados italiani?

No, siciliani. Al centro di tutto la difesa dei propri interessi. Le esportazioni sono in calo, il prezzo dei prodotti agricoli sono crollati. La globalizzazione li divora, le tasse li opprimono. E il costo dei carburanti e dell’energia è diventano proibitivo. Meglio allora scendere in piazza e protestare, bloccando le strade della regione. Le richieste spaziano dalla diminuzione delle tasse sui carburanti a misure per contrastare la crisi agricola. Oltre che il blocco delle procedure della Serit,la Equitaliasiciliana. Nulla di originale, comunque.

Al momento i nuovi vespri anti-globalizzazione stanno colpendo le strade: blocchi al porto di Palermo, ferma il primo tratto della A19 fino a Villabate. Ma anche a Gela, dove sono scesi in strada in cinquecento. Così sulla Agrigento-Caltanissetta, hanno preso la “Rotonda Giunone”, e si fanno vedere anche tra Catania e Siracusa. Il movimento, che riunisce persone come Rossella Accardo, che nel2008 ha visto scomparire il figlio e il marito Stefano Martorana, si dichiara «determinato ma pacifico» e soprattutto «apolitico», tanto da vedere scritto sulla loro pagina facebook, uno slogan come «né bianchi né neri, ma siculi pensieri». Sicuri?

Non tanto: si chiamano Forza d’Urto, ma molto vicino a loro c’è sempre Forza Nuova. Sarà un’attrazione fisica, ma anche se il movimento dei Forconi dice di non caldeggiare particolari posizioni ideologiche, i forzanuovisti sono con loro da molto tempo. Le idee, del resto, non divergono molto. A capo del Movimento dei Forconi c’è Mariano Ferro, ex Mpa e molto vicino a Lombardo. Quindi idee anti-globali, autarchiche, tradizionali e, adesso, infastidite dall’impostazione tributaria di Serit. Se poi si va sulla pagina Facebook di FN la conferma c’è, chiarissima. I commenti di sostegno sono tanti, articolati ed entusiasti. «Forza Nuova da sempre a fianco del Movimento dei Forconi», recita un post, con tanto di filmato. E se non bastasse, c’è la benedizione di Roberto Fiore, il segretario nazionale, che pure siciliano non è: «Pieno sostegno al Movimento dei Forconi», ha dichiarato, sperando che sia con loro che possa partire «la rivolta popolare». 

Insomma, checché se ne dica, dietro al forcone siciliano si nasconde il saluto romano. Ma i contadini, gli imprenditori, i camionisti e i pescatori, che adesso protestano (e molti di loro si dicono anti-fascisti) davvero non lo sanno? 

 

Ecco chi sta dietro al movimento dei forconi  (Fonte: violapost.wordpress.com)

Dicono di essere “apartitici” e avvertono: chiunque si presenti alle nostre manifestazioni con bandiere di partito o di movimento “verrà preso a calci nelle natiche”. Il cosiddetto movimento dei Forconi, (promotore del fermo di quattro giorni dei trasporti in Sicilia), capeggiato da Mariano Ferro ex mpa (ha partecipato anche all’assemblea regionale del partito di Raffaele Lombardo, video), e spalleggiato dal sindacato degli autotrasportatori siciliani di Giuseppe Richichi non usa mezzi termini: calci in culo per tutti. Peccato che alla manifestazione del 15 dicembre a Catania, a rivolgersi indisturbato ai manifestanti, fosse il leader della sezione etnea di Forza Nuova, Gaetano Bonanno. E  non c’è stato uno che l’abbia preso a “calci nelle natiche”. E dunque, fuori tutti i partiti e movimenti tranne Forza Nuova. Ecco il video

Ma dietro l’operazione “Forza d’Urto” c’è un altro personaggio abbastanza tollerato, ossia il presidente del Palermo Calcio, leader del “Movimento per la gente” e uomo tra i più ricchi d’Italia, Maurizio Zamparini, invitato d’onore ad un incontro del movimento dei forconi e del sindacato autotrasportatori, lo scorso 10 gennaio, il video

Un altro leader del movimento dei Forconi, Martino Morsello è stato tra gli ospiti speciali del recente congresso di Forza Nuova tenutosi a dicembre a Tivoli (Roma).

 

Altri documenti: la benedizione del leader nazionale di Forza Nuova

L’immediata adesione alla protesta del partito di Scilipoti 

Dibattito organizzato a Ragusa da Forza Nuova, interviene Martino Morsello, uno dei leader del Movimento dei Forconi

Corteo Forconi a Messina con delegazione Forza Nuova

Pagina Facebook Forza Nuova, tutti pazzi per i Forconi

Pagina “Italia Fascista”, tutti pazzi per i Forconi

Pagina “Fascisti d’Italia”, tutti pazzi per i Forconi

Forconi incontrano Partito Aziende capitanato da Riccardo Sindoca appartenente a La Destra

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3 Commenti


  • Tony

    scusa, solo una domanda : LA SINISTRA DOVE CAZZO STA’?

    DOPO, è inutile lamentarsi se i fasci sono più lesti…

    anche ste ‘denunce’ scandalizzate cominciano a stufare,compagni

    parlare meno e remare più e meglio dei fasci.


  • michele

    tony è quello che si dice nell’articolo!
    se manca la sinistra organizzata i fasci avanzano, e comunque ci si deve organizzare come già accade in molte parti d’italia per fare un grande sindacato di conflitto e basta rincorrere con false speranze i ripensamenti di sindacati traditori come cgli cisl e uil!


  • stefano

    Ma chi se ne frega, destra, sinistra, fasci, compagni, alti, bassi, belli e brutti.
    La domanda è: ha un senso questo movimento?
    SI / NO
    Secondo la risposta si appoggia o meno.

    Altra piccola considerazione.

    Non sarà che con sta notizia si voglia applicare, una volta di più, il DIVIDE ET IMPERA?

    Ciao Stefano

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