‘Le lotte non si arrestano, libertà per i NoTav’: dietro a questo striscione, circa tremila persone, aderenti alle reti sociali, ai sindacati di base, ai coordinamenti studenteschi e ai centri sociali di Milano hanno sfilato in corteo ieri nel centro della città. Il lungo corteo è partito nel pomeriggio da via Ferrante Aporti, nei pressi della Stazione Centrale, e si è diretto al carcere di San Vittore. Prima della partenza, avvenuta intorno alle 15, un gruppo di manifestanti ha voluto portare la propria solidarietà anche ai lavoratori Ex Wagon Lits licenziati da Trenitalia e da due mesi in presidio permanente all’interno del principale scalo ferroviario milanese. Alcuni sono ancora arrampicati su una torre al binario 21 della stazione.
Organizzata per esprimere solidarietà ai NoTav arrestati lo scorso 26 gennaio durante la maxiretata ordinata dalla Procura di Torino, la manifestazione ha visto la partecipazione di delegazioni di manifestanti provenienti dal capoluogo piemontese, da Padova e dall’Emilia Romagna. Molto visibile la presenza del comitato No Expo e del coordinamento No Tem che si batte contro la nuova tangenziale.
Agli slogan contro il procuratore di Torino Caselli e contro l’inutile e dannosa ‘grande opera’ contro la quale da almeno vent’anni resistela Valdi Susa, si sono sentiti slogan contro il governo Monti e contro il vigile di Milano autore dell’omicidio, pochi giorni fa, di un ragazzo cileno.
Da alcune impalcature che circondano la chiesa di San Babila è stato calato uno striscione con la scritta “No Tav”, mentre dal tetto della Coin di piazzale Cantore è stato srotolato un altro striscione con la scritta “Liberi Tutti”.
Durante il corteo i manifestanti hanno lanciato petardi e fumogeni, hanno realizzato scritte sui muri e sulle vetrine di alcune banche. Anche alcuni bancomat sono stati danneggiati ma sostanzialmente il corteo si è svolto in maniera tranquilla. Qualche uovo è finito anche contro la sede della Polizia Locale. Come previsto intorno alle 18,30 la manifestazione si è conclusa davanti al carcere di San Vittore all’interno del quale si trovano alcuni degli arrestati milanesi del 26 gennaio. Per la precisione tre, dopo che nei giorni scorsi il tribunale del riesame ha concesso la scarcerazione solo di uno dei quattro militanti in custodia cautelare. A portare all’interno del penitenziario la solidarietà agli arrestati ci hanno pensato mortaretti e fuochi d’artificio.
La manifestazione di ieri era stata preceduta venerdì sera da un concerto in piazza XXIV Maggio con la partecipazione dei Casino Royale, dei Punkreas, di Joxemi degli Ska-P mentre il giorno prima erano stati gli studenti ad entrare in azione con un blitz contro Intesa San Paolo.
Il prossimo appuntamento del movimento No Tav, questa volta di valenza nazionale, è fissato per sabato prossimo. Il 25 febbraio il movimento che si oppone alla devastazione della Val di Susa dà appuntamento per una marcia che partirà alle 14 dalla stazione ferroviaria di Bussoleno e sfilerà fino a Chiomonte. Alla marcia, ribattezzata ‘La valle c’è’, hanno già dato la propria adesione numerosi sindaci della Val Susa che contestano “la militarizzazione della valle, le grandi opere inutili, la cancellazione dei Comuni e l’aumento del numero di Tir”.
“Sarà un’occasione – scrivono i No Tav nell’appello di convocazione – per rilanciare la mobilitazione e sancire la legittimità della resistenza in corso da mesi contro il cantiere di Chiomonte, area militarizzata. Esprimeremo anche in questa giornata la nostra vicinanza e solidarietà nei confronti delle persone arrestate e inquisite per aver lottato al nostro fianco e invitiamo tutte le loro famiglie a partecipare con noi a quella che sarà una grande giornata di testimonianza e gratitudine. Saranno bene accetti anche questa volta tutti coloro che giungeranno in valle per supportare le istanze del movimento NO TAV che sempre più sta diventando simbolo di riscossa per chi lotta contro i poteri forti e riferimento per le idee di un altro mondo possibile”.
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