La solidarietà verso Euskal Herria ha visto anche quest’anno tante iniziative in Italia e sabato a Milano ci si troverà per il consueto corteo nazionale con l’arrivo di delegazioni di EHL (comitati di solidarietà con il Paese Basco) da molte parti d’Italia e d’Europa.
Il cambio di passo di questi anni della sinistra abertzale ha attraversato tutte le iniziative. Già con l’arrivo dei rappresentati della Lab (sindacato basco) si è respirata la forza e la tenacia che appartiene ad un popolo in lotta. Le lotte sono segnate dalla forte connotazione di classe che accompagna la strada dell’autoderminazione ed è nell’agenda di queste settimane che l’unica conflittualità vera è espressa dal sindacato basco (nella di fatto totale assenza dei sindacati concertativi spagnoli) nella difesa dei diritti dei lavoratori e dei diritti sociali. Con il rappresentante della Lab si è ricordata l’importanza dei recenti scioperi generali molto partecipati e il lancio della prossima mobilitazione di fine marzo per rispondere con forza alla crisi e al sistema che l’ha generata.
Ma lo stesso rappresentante di Lab aveva ricordato l’importantissima manifestazione di gennaio per l’amnistia con più di centomila persone scese in piazza a Bilbao per chiedere il rispetto dei diritti dei prigionieri politici (tantissimi) facendo presente che questa è una delle basi del fronte di lotta per l’autodeterminazione e per la lotta generale.
Sono state poi le associazioni dei prigionieri politici, in più iniziative itineranti in Italia, a ricordare la forte repressione subita ogni giorno nel territorio basco sia da parte delle autorità spagnole che da quelle francesi su tanti fronti: dalla difesa degli spazi sociali a quella per il lavoro e la contestazione della tav franco-spagnola. E su questi temi infatti è arrivata pronta la solidarietà di Askapena alle lotte in Val Susa e la richiesta di venire a Milano con tante tantissime bandiere no tav per continuare la resistenza insieme.
Ma il cambio di passo lo si è visto negli ultimi anni in maniera forte e determinata. La repressione violenta aveva provato a mettere all’angolo la sinistra basca e il progetto di autoderminazione per il socialismo. La risposta è stata di tutte le sue componenti con un cambio di strategia che vede nella democrazia partecipata reale e sulle parole d’ordine (non di rito o propaganda) ORGANIZZARSI ORGANIZZARSI ORGANIZZARSI.
Gli incontri con i rappresentati politici di istituzioni e realtà basche hanno aperto anche ai solidali internazionalisti la discussione sul futuro e hanno registrato senza reticenze dubbi e perplessità ma rispondendo che la scelta del cambio di strategia sta pagando e che sebbene per adesso ci si stia muovendo su un piano unilaterale grandi passi sono stati fatti e la risposta si è avuta nelle mobilitazioni, negli scioperi e nei passaggi elettorali oltre che nelle varie resistenze in campo che registrano una grande partecipazione della comunità basca.
Sabato sarà ancora un importante appuntamento in continuità con quanto succede in Euskal Herria e in continuità con le iniziative di quest’anno della rete EHL. La strada è lunga, le contraddizioni ci sono, ma la scelta è di prospettiva e quindi da intraprendere con la giusta forza e lucidità. Insieme a reti di altri popoli che lottano consapevoli che per cambiare il particolare occorre anche agire sul generale.
Di seguito l’appello di convocazione della manifestazione di Milano del 3 marzo
CORTEO NAZIONALE TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA
Sabato 3 Marzo 2012 – MILANO – ore 15.00 Porta Genova
Sabato 3 Marzo si svolgerà a Milano una manifestazione nazionale internazionalista caratterizzata dalla parola d’ordine TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA in chiusura della settimana di solidarietà internazionale con il popolo basco in lotta per la rivendicazione dei propri diritti politici e civili, con lo slogan:
E’ TEMPO DI SOLUZIONI: LIBERTA’ E AUTODETERMINAZIONE PER IL PAESE BASCO.
La parola d’ordine tanti popoli un’unica lotta sta ad indicare quel filo rosso che collega la lotta di liberazione del Paese Basco con tutti quei popoli che oggi lottano per la libertà, per la giustizia contro l’imperialismo e il suo sistema capitalista, per un mondo migliore.
Infatti il 3 di marzo a nome di tutti i popoli del mondo che si ribellano all’imperialismo e al colonialismo, la Rete Italiana Amici e Amiche di Euskal Herria scenderà in piazza fianco a fianco con le rappresentanze del popolo kurdo, che ancora poco tempo fa ha subito decine di morti provocate dai criminali bombardamenti del fascista Turco Erdogan, del popolo palestinese che non dimentica l’operazione Piombo Fuso compiuta dallo stato terrorista Israeliano colpevole di aver raso al suolo Gaza con più di 1500 morti oltre allo stillicidio quotidiano di soprusi torture e prevaricazioni con l’avvallo dell’Onu, dei popoli del sudamerica, una volta cortile di casa dell’imperialismo USA, ed ora in cammino per una strada di liberazione e riappropriazione e valorizzazione delle proprie risorse naturali.
Il corteo vuole lanciare un messaggio chiaro di solidarietà internazionalista in particolare con una presa di posizione forte contro il colonialismo franco-spagnolo in terra basca per affermare il diritto all’autodeterminazione e ai diritti politici e civili per il popolo di Euskal Herria e la libertà per i prigionieri e le prigioniere politiche che sono rinchiusi e rinchiuse nelle carceri spagnole e francesi.
Euskal Herria, il Paese Basco, nazione senza stato, vive da decenni una situazione di soprusi e vessazioni nei confronti del proprio popolo: torture, uccisioni di militanti, illegalizzazioni di ogni forma di rappresentanza politica e di ogni espressione di rivendicazione politica e sociale (partiti, movimenti giovanili, sindacati, organi di stampa,ecc…). Un popolo che con forza e determinazione continua a volere la risoluzione di questo conflitto che sembra non avere fine; un conflitto che è politico e che quindi ha bisogno di essere risolto politicamente.
Negli ultimi anni sono stati fatti passi enormi da parte della società basca e da tutte le organizzazioni che lavorano sia all’interno del Movimento di Liberazione Nazionale sia da organismi più eterogenei ed appartenenti ad aree più ampie. Sono riusciti a coordinarsi in un lavoro politico che possa costringere i governi Spagnolo e Francese ad assumere decisioni importanti e significative rispetto ad una soluzione democratica e politica del conflitto che attanaglia Euskal Herria da decenni.
Tutte le organizzazioni basche, compresa l’organizzazione armata E.T.A., hanno fatto passi enormi per aprire una possibilità di dialogo, in modo da poter spostare sul terreno politico quello che i suddetti governi vogliono mantenere sul piano militare e di guerra permanente, ma la posta in gioco è, per lo stato spagnolo e francese, troppo alta…
Troppo alta perché se lasciassero parlare e decidere il popolo basco del proprio futuro, come dimostrato anche dall’ ultima enorme manifestazione a Bilbao del 7 Gennaio 2012 a sostegno dei prigionieri, perderebbero i loro poteri oligarchici; perderebbero il dominio fascista che dopo la morte del dittatore Franco è continuato nelle mani di un re e di un parlamento che non ha mai fatto i conti con la propria storia; perderebbero tutti i benefici costruiti sulla schiena dei lavoratori di Euskal Herria e probabilmente sarebbe sconfitta l’arroganza del nazionalismo spagnolo, visto che rivendicazioni simili arrivano anche dalla Catalunya, dalla Galizia, dall’Andalusia.
Un cammino fatto di radicamento sociale che in questi anni di illegalizzazioni è stato il vero anello di congiunzione tra le rivendicazioni di indipendenza libertà e giustizia sociale per tutto il popolo. Una mobilitazione popolare costante che porti a una risoluzione giusta del conflitto. Le continue incarcerazioni selettive dei compagni, l’utilizzo quotidiano di pratiche di tortura selvagge, la messa fuori legge della rappresentanza indipendentista e socialista basca Sortu di partecipare alle elezioni politiche e territoriali sul territorio basco sono le uniche risposte degli stati spagnolo e francese.
Ma dall’altra parte invece esiste la naturale aspirazione dei popoli in lotta per un mondo diverso, un’aspirazione che si trasforma in proposta politica, proposta e lotta per la costruzione di un mondo basato sull’uguaglianza e la solidarietà, dove i lavoratori, gli studenti, gli immigrati possano trovare soddisfazione ai propri bisogni, possano essere partecipi in prima persona delle scelte che riguardano il proprio futuro spazzando via il fascismo, il razzismo, il sessismo provocati da una società capitalista basata sullo sfruttamento.
Su queste parole d’ordine chiediamo a tutti i lavoratori, gli studenti, i precari, le realtà sociali, i compagni e le compagne di schierarsi al fianco dei popoli in lotta partecipando SABATO 3 MARZO al CORTEO NAZIONALE con delegazioni europe della rete EHL Amici e amiche del Paese basco che partirà alle ore 15.00 da PORTA GENOVA
HAMAIKA HERRI BORROKA BAKARRA !
TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA !
09/01/2012
Promuovono:
Euskal Herriaren Lagunak Italia, Askapena, Rete di solidarietà con la palestina – Milano, Forum Palestina – Milano, Associazione Nazionale Nuova Colombia
Per contatti:
Euskal Herriaren Lagunak / Rete milanese amici e amiche di Euskal Herria
www.ehlitalia.com
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