Si respira un clima di consapevole euforia nelle riunioni del Comitato No Debito alla vigilia della manifestazione nazionale di Milano. L’ultima riunione ha “ripassato” tutti i problemi connessi all’organizzazione di un appuntamento politico che dalla sua aveva avuto finora solo la determinazione a realizzarlo e la lungimiranza sulla data. Essa cade infatti all’indomani del diktat sull’art.18 e il mercato del lavoro imposto dal governo Monti, intercettando in qualche modo la voglia di reagire ad un esecutivo bulldozer che vorrebbe riportare i lavoratori, le condizioni e le relazioni sociali del paese all’Ottocento. Il Comitato No Debito ci tiene a sottolineare in questo le responsabilità di Napolitano. Lo ha fatto in piazza alla manifestazione sotto Montecitorio martedi scorso, lo ha ribadito nella riunione nazionale di ieri, lo scriverà sul proprio striscione per la manifestazione di Milano. L’appuntamento del 31 marzo ha avuto tra l’altro la volontà e la capacità di allargare il fronte, tanto da costituire un apposito comitato promotore esteso a forze sindacali e sociali che non sono nel Comitato No Debito. “Sarà una manifestazione antagonista nei contenuti e pacifica nello svolgimento” affermano diversi interventi. Sarà una manifestazione conflittuale e non rituale, perchè abbiamo posto chiaramente il suo obiettivo: la Borsa, il luogo dove le vite e il futuro di milioni di persone non contano nulla e vengono funzionalizzate alle esigenze speculative del capitale finanziario. Le adesioni stanno crescendo vertiginosamente, sono ormai oltre 400 tra organizzazioni e individualità,coloro che hanno sottoscritto l’appello di convocazione.
Il corteo avrebbe voluto partire da un altro simbolo della metropoli milanese: la Bocconi. L’università privata delle èlite che ha prodotto Monti e i suoi ministri. La Questura ha detto no e si partirà da piazza delle Medaglie d’Oro (metro Porta Romana). Per lunedi pomeriggio a Milano è prevista la riunione organizzativa sulla manifestazione mentre giovedi si terrà la conferenza stampa e, questa si, si farà proprio davanti alla Bocconi. La riunione di Roma ha anche proposto che sabato 31 marzo una delegazione porti una corona alla lapide per Roberto Franceschi, lo studente milanese ucciso dalla polizia nel 1973 proprio davanti alla Bocconi. In piazza, dicono i No Debito, ci sarà quel fronte sociale che il governo e la Bce vorrebbero dividere: i precari e i lavoratori stabili, insieme e non contrapposti, ci sarano i sindacati di base come Usb e Cub e pezzi della Fiom e della Cgil ma ci saranno anche i No Tav, gli occupanti di case, i centri sociali, insomma una vera alleanza sociale che intende mettersi di traverso su tutti I fronti ai diktat del governo e delle istituzioni europee. Si comincia anche a fare qualche scaramantica previsioni sulla partecipazione, si parla di decine di pullman da tutta Italia ma ci si preoccupa anche dei soldi che non ci sono perchè la manifestazione è autofinanziata, una garanzia di indipendenza politica importante ma anche un problema reale. E’ stato aperto anche un sito ad hoc sulla manifestazione per fornire tutte le informazioni utili e magari raccogliere un po di sottoscrizioni : https://sites.google.com/site/manif31marzomilano/home
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