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Deve parlare Caselli: No Tav occupano Palazzo Marino

Dopo circa due ore dall’irruzione a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, di un gruppo di attivisti solidali con la popolazione della Val Susa, i celerini in assetto antisommossa hanno sgomberato gli occupanti, trascinando di peso a uno a uno i ragazzi e le ragazze provenienti dal centro sociale ‘Il Cantiere’ che dalle 14.15 circa avevano preso possesso del cortile interno e della Sala Alessi, dove alle 18 di oggi pomeriggio è in programma un incontro con il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli.
Gli agenti hanno prima liberato il salone, occupato da una decina di no Tav, per quindi procedere con gli altri 10 che protestavano nel cortile. Gli attivisti hanno provato a fare resistenza passiva ma non è servita a molto.
Dopo esser stati espulsi da Palazzo Marino – i cancelli poi sono stati chiusi e presidiati da un cordono delle forze di Polizia – i circa 20 giovani No Tav sono comunque rimasti a manifestare in Piazza della Scala, lanciando slogan come «Vergogna, vergogna» e mostrando un grande striscione che recitava “Non usate la memoria dei vecchi partigiani contro i partigiani di oggi. Da che parte fischia il vento?”. Uno striscione di aperta critica nei confronti della scelta della locale sezione dell’Anpi di organizzare l’incontro di oggi con Caselli, ma anche nei confronti del cosiddetto vento che a Milano sarebbe cambiato dopo l’elezione a Palazzo Marino del sindaco Pisapia, esponente di Sel. Proprio in concomitanza con l’irruzione dei suoi attivisti all’interno di Palazzo Marino, il Centro Sociale il Cantiere ha pubblicato e diffuso una lettera aperta indirizzata alla città di Milano.
Dopo circa mezzora di presidio, intorno alle 17 i manifestanti si sono allontanati dirigendosi verso la fermata della metropolitana.

«Il convegno di oggi con Caselli si terrà» era stata la parola d’ordine del presidente del Consiglio comunale di Milano, l’esponente del centrosinistra Basilio Rizzo, durante le due ore di occupazione della sala dove è in programma l’incontro col procuratore di Milano. Rizzo ha cercato di convincere gli occupanti a rinunciare all’occupazione a oltranza, offrendo loro di intervenire brevemente durante il convegno oppure di organizzare un altro incontro sui problemi legati all’alta velocità. Eventualità che gli attivisti hanno però rifiutato. «Caselli è un uomo a cui l’Italia deve essere riconoscente e che non deve contestare» ha detto Rizzo che comunque ha definito ‘legittima’ la protesta dei militanti No Tav perchè «tutti sono liberi di parlare».

Quello di questo pomeriggio a Palazzo Marino non è l’unico incontro previsto oggi con Giancarlo Caselli, che in serata è atteso a Cormano per la presentazione del suo ultimo libro. Già lo scorso febbraio a Milano, le proteste No Tav avevano costretto gli organizzatori ad annullare due incontri alla presenza dello stesso procuratore ed in altre località fuori dalle librerie o dalle sedi istituzionali dove Caselli parlava sono state inscenate contestazioni pacifiche contro il suo ruolo nella persecuzione del movimento No Tav. Infatti è stato il procuratore di Torino a firmare gli ordini di arresto emessi lo scorso 26 gennaio nei confronti di decine di attivisti, alcuni dei quali sono tuttora in carcere e contro uno di loro la magistratura ha incredibilmente applicato anche l’isolamento e il carcere duro previsti dal 41bis.

Se l’Anpi di Milano accusa gli attivisti di essersi messi contro i partigiani e di non aver partecipato alla liberazione dell’Italia (!) il presidente del Forum Sicurezza del Partito Democratico e da sempre pasdaran dell’Alta Velocità, Emanuele Fiano, parla del blitz come di un ‘atto squadrista’. I gruppi di destra all’opposizione al Comune di Milano invece accusano il sindaco Pisapia di aver “amoreggiato’ con gli estremisti dei centri sociali”.

Da parte sua Pisapia ha commentato duramente la protesta pacifica di oggi: “Nessuno pensi di intimidirci con atti di violenza e sopraffazione. La libertà di espressione è alla base della nostra convivenza democratica ed è una delle fondamenta delle nostra Costituzione”. “Il libero confronto democratico e la partecipazione dei cittadini alla vita della città e al dibattito pubblico sono valori irrinunciabili che difenderemo da chi cerca provocazioni e risse”.
Il libero confronto democratico è esattamente quello che manca: nessun relatore critico nei confronti di Caselli è stato invitato all’incontro di oggi a Palazzo Marino, così come monocorde sono state finora tutte le presentazioni del libro di Caselli…

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1 Commento


  • michel

    Oramai L’Anpi non rappresenta più la voce della gloriosa Resistenza.Il nuovo volto dell’Anpi è quello rappresentato dal Pd. I veri Partigiani sono morti e si staranno rigirando nelle loro tombe dalla vergogna di essere rappresentati da personaggi come Pizzinato e soci. L’Anpi di Milano fa “resistenza” ai No Tav, ma non fa resistenza per impedire che gli venga sottrata la sede di via Mascagni.

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