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Dalle città vetrina alle città caserma

Memori del vespaio di polemiche che accompagnò lo scorso anno la cosiddetta “giornata della solidarietà”, con i bambini accompagnati nelle caserme a lezione di «missioni umanitarie di pace», gli amministratori del PD hanno pianificato per quest’anno un percorso molto più complesso d’intervento militare in città e nelle scuole, con i parà della Folgore presenti in varie iniziative, incontri ed eventi pubbl

La pervicacia con la quale la Giunta Filippeschi insiste su questa strada dovrebbe far riflettere sulla metamorfosi della “sinistra” istituzionale nel nostro paese.

La crisi sistemica nella quale si dibatte il capitalismo non fa altro che velocizzare alcuni processi politici, evidenziando come non mai le conseguenze materiali di alcune scelte di fondo che orientano il partito di Bersani e i suoi epigoni loca

Nella sfida per la gestione del potere in un’Italia allo sbando, a causa della debolezza del proprio sistema produttivo e di rappresentanza politica, con una destra maggioranza elettorale ma minoranza in un’Europa in veloce trasformazione, l’asse Monti/Bersani/Napolitano/Casini si candida a rappresentare un preciso blocco di potere economico, finanziario e militare italiano nell’Unione Europea e della Banca Centrale Europea, a fianco della cancelliera Merkel.

Per contestualizzare e riconoscere le forme attraverso le quali si realizzano certe politiche, occorre passare dal “cielo” del conflitto tra ceti politici nostrani, in competizione per rappresentare in Europa gli interessi di Finmeccanica, ENI, FIAT, Mediobanca e altri poteri forti nazionali, alla “terra” delle scelte concrete, sui territori, dove si realizzano giorno dopo giorno le politiche neoliberiste, antipopolari e militariste dell’asse centro/sinistro.

Pisa si è progressivamente trasformata, con le giunte Fontanelli e Filippeschi, in un vero e proprio “laboratorio”, dove speculazione edilizia, ricerca scientifica “di punta”, militarizzazione dei territori s’incontrano, creando processi “virtuosi” di sviluppo, che fanno parte di un piano politico/imprenditoriale di indubbia lungimiranza. Il problema è capire quali sono i soggetti che trarranno beneficio da questi progetti e attraverso quali forme.

Sugli interessi della “città vetrina” abbiamo già detto. Essi sono smaccati e ferocemente classisti, utilizzando immense risorse economiche pubbliche a favore di palazzinari e speculatori edili, grosse catene commerciali e albergatori di lusso, a scapito di asili, scuole, servizi socio/sanitari e trasporti pubblici, contributi all’affitto, ampliamento delle piante organiche per un’amministrazione locale sempre più alla mercé del privato.

La militarizzazione dei nostri territori è un progetto ancora più ambizioso e redditizio.

La creazione dell’Hub aereoportuale e il rafforzamento della base di camp Darby s’intersecano con le attività degli Istituti di alta tecnologia (S. Anna) e dell’industria militare e civile, creando le condizioni di uno sviluppo locale legato sempre più alle guerre di aggressione contro paesi e popoli a noi vicini, al fine di rapinare risorse economiche, energetiche e mano d’opera. Cos’è stata l’aggressione alla Libia se non una vera e propria “rapina a mano armata”, realizzata grazie al supporto delle armi e delle basi militari italiane e NATO? Lo stesso scenario si sta preparando per la Siria, il Libano e l’Iran.

S’investe e si scommette sulla guerra guerreggiata contro paesi terzi, poiché la guerra economica interna, portata avanti con determinazione contro il mondo del lavoro, i pensionati, i giovani e i ceti medi, non è sufficiente a risolvere una crisi che si approfondirà sempre più.

La determinazione con la quale da anni le amministrazioni del PD portano avanti l’indottrinamento delle nuove generazioni, attraverso il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado in campagne di esaltazione dell’esercito professionale, è parte fondamentale dell’investimento per il futuro. Un futuro di guerra.

Ci auspichiamo che le forze della sinistra “radicale”, coinvolte direttamente in tante amministrazioni locali di centro sinistra e costantemente alla ricerca di accordi elettorali con questo partito, prendano atto della realtà.

Occorre, con risolutezza, rompere ogni legame con una forza politica che si colloca all’avanguardia nel processo di ristrutturazione reazionaria dei territori e del paese, al fine di proiettare l’Italia tra i primi paesi del polo imperialista europeo in costruzione.

È necessario opporsi politicamente e culturalmente alla campagna di militarizzazione “dei cuori e delle menti” dei nostri figli, portata avanti dall’Amministrazione Filippeschi con la giornata per la “Libertà e Difesa della Democrazia”, in programma per il prossimo 27 aprile a Pisa.

 

La Rete dei Comunisti – Pisa

 

 

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