Domenica mattina il centro della Capitale sarà invaso da una ‘marcia nazionale pro-life’. La seconda edizione della manifestazione nazionale antiabortista ha ricevuto come capita sempre più spesso un sostegno trasversale agli schieramenti politici, essendo stata promossa dal “Gruppo interparlamentare per la vita” insieme a 150 associazioni laiche e cattoliche e oltre 40 tra vescovi e cardinali. La marcia, che partirà domenica alle 9,30 dal Colosseo e si concluderà a Castel Sant’Angelo alle 11,30 con una messa punta secondo gli organizzatori a sostenere la «sacralità della vita, dal momento in cui si nasce a quello in cui si muore». Il solito ritornello degli antiabortisti che punta a equiparare l’interruzione di gravidanza all’omicidio e a criminalizzare quelle donne che vi ricorrono sulla base di una legge conquistata dopo anni di lotte e a furor di popolo attraverso un referendum che vide la convinta partecipazione anche di una consistente porzione del mondo cattolico. D’altronde fare ricorso all’aborto è un’opzione, non un obbligo. Ma gli esponenti politici di vari schieramenti, i pezzi di Vaticano e le associazioni fondamentaliste cattoliche che domenica marceranno – a favore di telecamera, naturalmente – insistono. «Parteciperò a questa iniziativa – dice il capogruppo del Gasparri – perché ritengo importante testimoniare sostegno attivo alle iniziative che dalla società civile e da tante realtà di base partono per difendere valori essenziali. La politica stessa deve pensare all’economia, a programmi, a progetti e a coalizioni, ma se perde di vista i valori essenziali della vita e della famiglia rischierebbe di rimanere priva di senso». Per il senatore del Pdl Stefano De Lillo, promotore dell’intergruppo «la vita umana è un valore prioritario, per questo dobbiamo testimoniare con questa marcia che esso va difeso nelle istituzioni e nella comunità. Si sente sempre il bisogno di questa difesa, perché la vita è un valore universale». Anche la senatrice del Partito Democratico Maria Pia Garavaglia sottolinea la propria convinta adesione alla marcia «perché la vita è il primo diritto, senza il quale non ci sono tutti gli altri». A parte le varie espressioni dei settori reazionari della Chiesa Cattolica – tipo i Legionari di Cristo e Riscossa Cristiana – all’iniziativa ha dato la sua convinta adesione anche la Chiesa Evangelica.
La solita triste e trita propaganda antiabortista, si dirà. No. Perché questa volta all’iniziativa, che ha ricevuto l’immancabile patrocinio del sindaco di Roma Gianni Alemanno, parteciperanno i noti “difensori della vita” di Militia Christi e Forza Nuova. Sempre in prima fila quando c’è da attaccare la legge 194, le donne, le deviazioni sessuali, i consultori, la contraccezione, l’educazione sessuale nelle scuole. E con l’occasione rimpiangere il ventennio, il fascismo e Mussolini.
Con buona pace della difesa – quella vera – della vita. E del Partito Democratico…
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