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Terremoto. Centri per gli sfollati separati

Cavezzo è un paese con poco più di sette mila abitanti, un piccolo centro della bassa modenese, una delle zone più colpite dal terremoto. Quattro le vittime. Oltre il 70 per cento degli edifici sono crollati. Gli sfollati si concentrano alla cooperativa “Giardino”. Una struttura polifunzionale di proprietà del comune, dove si organizzano gran parte delle attività. La maggior parte degli abitanti di Cavezzo si ritrova qui, ma quasi un’altra metà dei cittadini si concentra altrove. In piazza Fratelli Cervi, alla periferia del paese. E’ qui che si danno appuntamento gli extracomunitari. Cavezzo è una città distrutta dal terremoto ma divisa. A poche ore da una tragedia che dovrebbe accomunare tutti ci si trova da una parte gli emiliani, dall’altra gli stranieri: marocchini, cinesi, meridionali, cioè la manodopera di molte fabbriche e cantieri della zona. In città sono stati allestiti due diversi campi di accoglienza. Uno è in piedi già da una settimana, al Palaverde. Una struttura da trecento posti letto ai margini del paese. L’altro è in via di costruzione all’estremità opposta di Cavezzo, al Palazzetto dello Sport ma non ancora agibile. Si aspettano ancora la tende che nelle prossime ore dovrebbero arrivare dall’Abruzzo. “Al Palaverde ci sono solo gli extracomunitari”. “E certo che c’è paura – spiega un volontario – qui è pieno di immigrati, entrano e rubano tutto. A Crevalcore, dopo la prima scossa, è già successo». Fuori dal Palaverde i cartelli ad uso degli ospiti sono scritti in due lingue. Italiano e arabo. Al campo della protezione civile ci sono solo extracomunitari? E’ vero ma probabilmente perché la maggior parte delle abitazioni crollate sono loro» dice un giovane africano che vive da molti anni a Cavezzo il quale nega però qualsiasi clima razzista nel paese. “Vuole sapere la verità? La gente qui con gli immigrati non ci vuole stare” afferma una signora. Tra i pochissimi italiani che da una settimana dormono al Palaverde c’è Domenico Castiglione. Originario di Casal di Principe, nel Casertano, è venuto in Emilia per fare il muratore. “Qui al 90 per cento sono stranieri. Che vuole – racconta ironico – gli abitanti di Cavezzo non ci vengono. Non si vogliono mischiare con questa marmaglia”.

Fonte: http://www.linkiesta.it/terremoto-cavezzo-extracomunitari#ixzz1wKqxqgKa

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