Menu

Ingroia chiarisce un po’: “la ferita del G8 una tragedia”

Diciamo però che “si sente” l’imbarazzo del magistrato costretto, sul piano politico, a marcare una distanza forte con strutture e uomini con cui – per funzione istituzionale fin qui ricoperta – ha condiviso molto.
Che l’assunzione formale della condanna espressa da Amnesty possa esser sufficiente quando si passa sul terreno politico – e quindi ci si impegna a far sì che episodi del genere non si possano ripetere, espellendo dalla “cultura” delle forze di polizia l’arbitrio e la propensione a pratiche di tortura – è però tutto da dimostrare.
Sono insomma i limiti di una candidatura “proveniente dalla società civile” che è forte sul piano mediatico, ma molto fragile su quello politico. Piano che comprende, ovviamente, un giudizio netto e condiviso sulla storia repubblicana del paese. E che riguarda non soltanto, asetticamente, “certi episodi”, ma anche e soprattutto istituti e persone. Le quali non possono diventare “accettabili” soltanto perché sotto il loro manganello sono passati anche i mafiosi, oltre che manifestanti inermi e innocenti.

Per quanto riguarda le dichiarazioni di Ingroia, che abbiamo riportato in un nostro articolo di qualche giorno –  – fa e che lo stesso Checchino Antonini riporta per intero, basta ascoltare l’audio dell’intervista realizzata ad Ingroia dai conduttori de ‘La zanzara’. Una volta si poteva dire ‘verba volant’, ora non necessariamente…

*****

Ingroia: sui fatti della Diaz sto dalla parte delle vittime

Checchino Antonini – popoff.globalist

«La ferita del G8 è stata una gravissima lacerazione nel tessuto democratico italiano. Una tragedia che non ha precedenti in Europa dal dopo guerra. Questo dicono le sentenze e questo sento e penso come cittadino, prima ancora che come magistrato». Con le stesse parole di Amnesty International Ingroia spazza via ogni dubbio sulla propria posizione rispetto alle violenze del luglio genovese del 2001. Così, con un post sul suo blog, il candidato premier di Rivoluzione civile risponde in qualche modo all’appello delle madri di Carlo e Federico sulle questioni della repressione e della tortura e rispedisce al mittente le accuse «infondate e gravemente diffamatorie che gli sono state rivolte. Ingroia la chiama «una mirata campagna di disinformazione, non solo nei miei confronti ma nei confronti della realtà dei fatti e del rispetto che si deve alle vittime di quella tragedia».

E’ un passaggio importante anche alla luce delle candidature possibili di “testimoni di Genova” o di parenti delle vittime di malapolizia. Al post è allegata la trascrizione della puntata de La Zanzara, Radio 24, del 9 luglio 2012, il luogo in cui, secondo i denigratori, avrebbe pronunciato solidarietà ai macellai della Diaz: Cruciani: “A proposito della questione del G8, volevo chiederle subito una cosa: il fatto che l’ex capo della polizia De Gennaro abbia detto “dolore per i ragazzi della Diaz per quello che è successo, ma nello stesso tempo solidarietà ai colleghi condannati, non le sa un po’ di cerchiobottismo? E’ anche sottosegretario attualmente l’ex capo della polizia, e dunque, come dire, si possono anche esprimere dei giudizi.
Ingroia: “Mah, io credo che sia anche comprensibile. Gli uomini coinvolti nelle indagini, nei processi, sono funzionari validi, che si sono formaticol prefetto De Gennaro, che si sono occupati di indagini di mafia, criminalità organizzata, con i quali ho lavorato io stesso, e quindi che ci possa essere solidarietà umana nei confronti di persone che si è apprezzato è normale, dopodichè, d’altra parte, come ha detto già il prefetto Manganelli, rispetto nei confronti della sentenza, consequenzialità, e un occhio per le vittime dei reati, come sempre.
Cruciani: “No, ma quello è chiaro, però secondo lei le parole espresse nei confronti di persone condannate, anche se hanno avuto un ruolo importante nella lotta alla criminalità, non sono cioè non sono..” Parenzo: “Offensive anche eh”. Cruciani: “offensive forse anche inopportune, oppure secondo lei queste persone per quel che han fatto per lo Stato vanno comunque difese?”
Ingroia: “No, diciamo che la realtà spesso non è tutta bianca e tutta nera, non si possono, cioè di fronte ad eventuali violazioni di legge, che sono quelle che sono riconosciute dalla sentenza definitiva della Cassazione che va ovviamente rispettata, la legge va comunque applicata anche nei confronti dei migliori uomini, dopodichè questo non fa dimenticare il passato di questi uomini”.
Cruciani: “Dunque lei capisce le parole di salidarietà espresse da De Gennaro su questo? Cioè, non sono inopportune queste parole?” Ingroia: “No, non le valuto così”.

da popoff.globalist.it

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *