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Foibe: a Firenze in piazza fascisti e antifascisti

Così le agenzie di stampa hanno raccontato la manifestazione dell’estrema destra. Il primo lancio, dell’Adnkronos, sembra scritto da un camerata:

“Circa 800 persone hanno sfilato, nonostante la pioggia, da Piazza Savonarola a Largo Martiri delle Foibe, a Firenze, per ricordare il martirio degli italiani d’Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, trucidati o costretti all’esilio dai partigiani comunisti di Tito al termine della seconda guerra mondiale. Al termine del corteo, organizzato dai ragazzi del centro sociale di destra Casaggì Firenze, hanno preso la parola alcuni esponenti dei movimenti co-organizzatori della manifestazione: il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Francesco Torselli, il responsabile provinciale di CasaPound Italia Saverio Di Giulio e il dirigente provinciale de La Destra Pierluigi Poggi, prima degli onorevoli Achille Totaro e Paola Frassinetti, entrambi di Fratelli d’Italia. Oltre agli esponenti politici ha preso la parola anche il vicepresidente dell’Associazione Nazionale Esuli Venezia Giulia, Severino Bergamo, che ha mostrato una serie di prime pagine di giornali dell’epoca che riportavano il grido di aiuto degli istriani e dei giuliani che denunciavano al governo di Roma l’eccidio che stavano subendo. In un messaggio fatto pervenire ai manifestanti, letto da Torselli, l’On. Giorgia Meloni, bloccata a Roma da imprevisti impegni politici, si é detta ”addolorata perché è inammissibile che una Nazione, la nostra, fatichi così tanto a piangere i suoi martiri e anteponga visioni di parte al dolore di tutti. Per questo motivo sento, da italiana e patriota, di dover chiedere scusa ai martiri delle foibe e alle loro famiglie a nome di chi, nel nostro popolo, ha perfino dileggiato, stravolto o negato gli eventi”.

Un lancio dell’Ansa ci spiega meglio chi sono i “patrioti”:

”Una volta ci si chiamava camerati”. Il termine di richiamo fascista è stato usato dal parlamentare di Fratelli d’Italia, Achille Totaro, nel comizio di chiusura del corteo in memoria delle vittime delle foibe, a Firenze. Introducendo l’intervento della collega Paola Frassinetti, Totaro ha ricordato la comune militanza nel Fronte della gioventù, negli anni ’70, aggiungendo quindi: ”Una volta avrei usato il termine camerata”. Nel suo intervento Totaro ha criticato il contro-corteo organizzato a Firenze da ‘Firenze antifascista’ (di cui fanno parte anche realtà antagoniste e centri sociali) e a cui ha aderito l’Anpi, definendo i manifestanti ”quattro ubriaconi che forse nemmeno sanno perché stanno sfilando”. Totaro ha chiesto che quello della tragedia delle foibe sia ”un ricordo di tutti, perché non si può fare speculazione politica su una tragedia”. Il senatore ha anche accennato ai ”ragazzi di Salò e della Xmas che si opposero alle mire di Tito”. Dopo Totaro é intervenuta l’on. Frassinetti mentre il consigliere comunale Francesco Torselli ha letto un messaggio dell’on. Giorgia Meloni, assente per impegni di partito a Roma. ”Le sofferenze che gli italiani del confine orientale hanno dovuto patire a causa delle mani assassine di Tito e dei suoi accoliti – ha scritto l’on. Meloni – sono state vergognosamente acuite da connazionali che, per meschini motivi ideologici, hanno gettato disprezzo sulle vittime delle foibe e sui profughi che fuggirono in cerca di salvezza”.

In contemporanea, un assai più partecipato corteo delle forze antifasciste si stava concludendo in piazza San Marco. Durante il corteo, raccontano le agenzie di stampa, sono stati accesi dei fumogeni e vergate sui muri alcune scritte come ‘Né servi né padroni’ o ‘Libertà per tutti’. Di seguito il resoconto pubblicato dal sito Infoaut:

“Ieri circa 1500 hanno sfilato per le strade del centro cittadino dietro lo striscione “Firenze è antifascista”. Il corteo, convocato in risposta alla manifestazione in memoria delle vittime delle foibe organizzata da Fratelli d’Italia, La Destra e CasaPound, è partito verso le 15.30 da piazza San Marco. Molti gli interventi dal microfono: studenti, lavoratori, militanti dei centri sociali e partigiani si sono alternati rilanciando la mobilitazione antifascista. Importante la presenza delle sezioni dell’ANPI e l’intervento dal microfono di Silvano Sarti “Pillo”, presidente dell’ANPI provinciale. Nonostante la sparuta partecipazione di nostalgici fascisti alla manifestazione revisionista la presenza di forze polizia con conseguente militarizzazione della città è stata massiccia. Viali chiusi e transennati e centinaia di agenti in assetto antisommossa per difendere un gruppuscolo di fascisti che evidentemente questa città non vuole: poche decine di persone per un corteo nazionale disertato anche dalla stessa Meloni, che pure aveva annunciato la sua presenza, danno il senso del loro isolamento e della loro superflua presenza in città. Il corteo antifascista si è chiuso con il ricordo del compagno Dax, il lancio del corteo nazionale di sabato prossimo a Milano e l’appuntamento del prossimo 25 aprile in piazza S.Spirito a Firenze. Da segnalare, a inizio manifestazione l’allontanamento di alcuni militanti di SEL e del PD, invitati a non portare in corteo simboli e bandiere di partito per le evidenti contraddizioni espresse dal Partito Democratico riguardo all’antifascismo e alla “questione foibe”. Evidentemente non ci sono compromessi possibili con chi, concedendo riletture storiche palesemente strumentali, apre istituzionalmente a nuovi spazi di agibilità per le vecchie forze fasciste”.

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