In Argentina l’elezione a pontefice del card. Jorge Bergoglio sta già provocando reazioni e contraccolpi. Ieri ad esempio ha provocato una animata discussione nel Parlamento. La notizia infatti è arrivata mentre era in corso una cerimonia di omaggio al presidente del Venezuela Hugo Chavez deceduto la scorsa settimana. Il capogruppo del partito di governo, Julian Dominguez, ha dato la notizia ma ha poi continuato la cerimonia. I deputati dell’opposizione di destra e anti-Kirchner hanno chiesto di interromperla per poter seguire le notizie sull’elezione del Papa. La proposta è stata però respinta dai parlamentari del Frente para la Victoria, il partito della Presidenta Cristina Kirchner. I deputati della destra si sono risentiti: “Maleducati!” hanno gridato all’indirizzo degli altri parlamentari, i quali li hanno invitati ad andarsene a sentire il papa.
Sta incontrando un successo insperato invece la denuncia del giornalista argentino Jorge Verbisnski, autore di un libro sul silenzio e le complicità delle gerarchie cattoliche durante la dittatura militare. In un paragrafo del libro di Verbinski, ripreso oggi dal giornale Pagina 12, c’è un ampio spazio dedicato a Jorge Bergoglio, diventato da ieri Papa Francesco I. In particolare le accuse si concentrano sulla consegna ai torturatori di due sacerdoti impegnati socialmente nelle baraccopoli. “L’arcivescovo di Buenos Aires ha da poco pubblicato la sua autobiografia, Il gesuita. L’obiettivo di Bergoglio è soprattutto respingere le accuse di aver collaborato con la dittatura quando ricopriva l’incarico di superiore provinciale della Compagnia di Gesù. I sacerdoti Orlando Yorio e Francisco Jalics lo accusano di averli consegnati ai militari”. Yorio e Jalics restarono sequestrati per cinque mesi a partire dal maggio del 1976. Nella stessa operazione l’esercito arrestò anche quattro catechiste e i mariti di due di loro. Non sono mai stati ritrovati. Tra loro c’era Mónica Candelaria Mignone, figlia di Emilio Mignone, che nel 1979 ha fondato il Center of legal and social studies, un’organizzazione non governativa impegnata a proteggere e a rafforzare i diritti umani e la democrazia in Argentina. Nel libro Bergoglio dice di aver fatto il possibile per liberare i due sacerdoti. Ma ci sono vari documenti che dimostrano il contrario. In ogni caso, conclude Página 12, le polemiche che hanno colpito il papa nelle ultime settimane potrebbero causare sviluppi inattesi nei vertici della chiesa. E Bergoglio ha bisogno di uno stato di servizio immacolato per poter aspirare al pontificato.
Il giornale spagnolo “Pubblico” rende oggi un documento originale dell’incontro tra le gerarchie cattoliche argentine e i militari golpisti. (vedi qui sotto).
Il cardinale Bergoglio, oggi Pontefice, nel 2006 invitò la chiesa cattolica argentina ad un pubblico mea culpa per l’atteggiamento tenuto trenta anni prima durante la dittatura militare.
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