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Costi della politica? Falso bersaglio. Il malloppo è altrove

Si dice che quando il dito indica la luna… l’idiota guardi il dito. Continuiamo per questo l’inchiesta, iniziata su Contropiano dal giugno dello scorso anno, sulle vicende riguardanti la “statalizzazione/ legalizzazione” del gioco d’azzardo (scommesse on line, videolottery, slotmachine ecc…), e soprattutto su che fine abbia fatto la sanzione miliardaria comminata alle società concessionarie del settore scommesse on line.

L’opinione pubblica, e il dibattito che viene imposto all’intero paese, appare invece orientato (in parte giustamente) sugli “sprechi” dovuti all’eccessivo costo del sistema politico (stipendi e vitalizi per gli eletti, costi per il personale addetto ai parlamentari; spese di rappresentanza; rimborsi; ecc… ecc…). Qui di seguito possiamo verificare il costo complessivo, aggiornato al 2011 per il funzionamento della macchina “elettorale” e relative spese:

Bilancio dello Stato – organi costituzionali – spese 2011

Rimborsi elettorali 182,4 milioni di €

Presidenza della Repubblica (*) 228,3 milioni di €

Senato della Repubblica (**) 516,4 milioni di €

Camera dei Deputati (**) 971,1 milioni di €

(*) compreso assegno personale del Presidente della Repubblica e relativa IRAP

(**) nel 2011 al netto dei risparmi da versare al Bilancio dello Stato ai sensi dei D.L. 78/2010 e 98/2011

(fonte: http://www.nens.it/_public-file/Qualche%20numero%20sui%20costi%20della%20politica.pdf)

Da questi dati emerge come la parte più rilevante dei costi della politica raggiunga i 1898,2 milioni di euro, quasi 1,9 miliardi.
Come si vede la somma, sulla quale opinione pubblica e M5s di Grillo &C in particolare richiedono un rilevante taglio, risulta essere cicciosa ma ben poca roba se la confrontiamo con quanto invece lo Stato non ha fino a oggi rivendicato a sé in un settore ambiguo, una zona grigia dell’economia collocata a metà tra attività legali e illegali, e sulla quale pare sia calato uno strano, ma forse complice, silenzio. Si tratta della riscossione dei 98 mld di euro dovuti ad una sanzione (leggi: multa) emessa, con sentenza da parte della Corte dei Conti (1) (in data 24/11/2011 e depositata in segreteria della stessa Corte dei Conti il 17/2/2012), verso le aziende che gestiscono il settore del “gioco d’azzardo” attraverso slot machine, sale gioco e il sistema delle scommesse on-line effettuato direttamente attraverso computer collegati via internet, fin dentro le abitazioni private dei malcapitati “giocatori d’azzardo”! Un semplice controllo ci dice dunque che la spesa per il costo della politica non appare essere poi così tanto scandalosa, e comunque non appare certo la più scandalosa.

Qualcuno non si è fatto ingannare da questo falso bersaglio e si è costituito uno schieramento di persone e cittadini, soprattutto liguri, che chiedono che venga fatta luce e si arrivi al “sodo” sui miliardi “elusi” o “evasi” dalle società concessionarie condannate dalla Corte dei Conti http://www.mil2002.org/battaglie/slot_machine.htm

A fornire una estesa e inquietante documentazione su questo business va segnalata un’ottima inchiesta prodotta dall’associazione Libera, dove in premessa si afferma che: “Un paese dove si spendono circa 1260 euro procapite, (neonati compresi) per tentare la fortuna che possa cambiare la vita tra videopoker, slot-machine, gratta e vinci, sale bingo. E dove si stimano 800mila persone dipendenti da gioco d’azzardo e quasi due milioni di giocatori a rischio.

Un fatturato legale stimato in 76,1 miliardi di euro, a cui si devono aggiungere, mantenendoci prudenti, i dieci miliardi di quello illegale.

E’ “la terza impresa”italiana, l’unica con un bilancio sempre in attivo e che non risente della crisi che colpisce il nostro paese. Benvenuti ad Azzardopoli, il paese del gioco d’azzardo (…) Ben 41, sono i clan che gestiscono “i giochi delle mafie” e fanno saltare il banco (…). I soliti noti seduti al “tavolo verde”-

L’inchiesta conclude fornendo, alla fine del dossier, un dettagliato elenco delle associazioni (clan), i rispettivi settori di intervento e i territori di loro pertinenza (sic!).

Per chi volesse approfondire l’argomento segnaliamo due link interessanti:
http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato6138334.pdf)

Sul tema “Azzardopoli” è utile consultare l’inchiesta completa di Libera:
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5743

Una breve cronistoria

Prima del 2002 le Slot Machine (o videopoker) erano illegali e lo Stato decise di regolarizzare il settore. La regolarizzazione consisteva nell’obbligare i gestori a collegare ogni macchina (slot-machine) al sistema telematico di controllo della SOGEI, società informatica del Ministero dell’Economia e delle Finanze. In questo modo non può sfuggire nessuna giocata al controllo e l’entrata delle tasse (in questo caso la Preu -prelievo erariale unico-) è garantita.

Entrambe le parti contraenti (Azienda Autonoma Monopoli di Stato e il Ministero delle Finanze per conto del governo; le aziende concessionarie del sistema giochi), avevano sottoscritto un contratto nel quale, oltre a normative per il funzionamento del settore, si prevedeva una penale di 50 euro per ogni ora che una macchinetta (slot-machine, o video-lottery) non risultava collegata.

Una inchiesta fatta da ispettori della Finanza ha verificato se questa normativa venisse o meno rispettata. Il risultato fu che l’ammontare di ore di mancato collegamento portava a una penale di ben 98 miliardi, 456 milioni e 756 mila euro. Contro questa sanzione le aziende concessionarie fecero opposizione legale e se la videro ridurre a 2,5 mld di euro. Una cifra che nel corso del procedimento giudiziario si è ridotta di oltre il 90%, per raggiungere, complessivamente, i 2 miliardi e mezzo. Somma che al momento non risulta ancora riscossa!.

Come si sia giunti a questa cifra, è presto detto. Per rispondere al principio di “proporzione ed equità in funzione del servizio reso” (cioè il collegamento al sistema di controllo previsto dalle normative di legge che avevano legalizzato il settore del gioco d’azzardo); nel 2008, dunque dopo l’emissione della sentenza che obbligava le aziende concessionarie a pagare questa sanzione e la sua mancata riscossione (ma anche dopo che lo scandalo era già emerso) per legge la penale da 50 euro iniziali è scesa a 5 centesimi.

Dove sta allora il principio di eguaglianza se alle Concessionarie – che per di più hanno invaso intere città con migliaia di macchinette che possono anche causare una grave dipendenza (ludopatia) – si fa uno sconto che supera il 90%?

In secondo luogo occorre chiedersi in che cosa consista il servizio che rendono i videopoker, per il quale è stata emessa la riduzione di oltre il 90% della penale da pagare? Infine emerge che sarebbe stata stipulata una convenzione tra le Società Concessionarie e il Monopolio di Stato secondo la quale in caso di ritardo nel pagamento della Preu, la penale non verrebbe applicata, mentre ai poveri comuni e ai mortali contribuenti si vedono aumentare a dismisura da taglieggiatori legali come Equitalia la cartella delle tasse per i pagamenti ritardati.

Alcuni link da consultare per approfondire:

http://www.litaliavera.it/1/e_le_concessionarie_di_slot_non_pagano_i_98_miliardi_di_multa_7610809.html

http://www.repubblica.it/cronaca/2011/05/08/news/inchiesta_azzardo-15935482

La Sentenza della Corte dei Conti : http://www.mil2002.org/battaglie/slot/120217_sentenza_corte_conti.pdf

E’ anche il caso di segnalare anche le iniziative prese in sede parlamentare da parte di diversi esponenti:

LANNUTTI – Al Ministro dell’economia e delle finanze – Premesso che: le dieci concessionarie che gestiscono le slot machine devono allo Stato 98 miliardi di euro (…)

21 dicembre 2011: Sen. Elio Lannutti: – Interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Economia e delle Finanze

Una ulteriore iniziativa in sede parlamentare, sulla enorme espansione e pericolosità del fenomeno del gioco d’azzardo è data dalla interrogazione 26 ottobre 2011: Sen. Roberta Pinotti: – Interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Economia e delle Finanze

Che riferisce in merito a:

se e quali provvedimenti intenda adottare affinché:

– vengano recuperate le ingenti somme che ad oggi risultano evase;

– venga contrastato il fenomeno del gioco illecito che sta raggiungendo proporzioni inammissibili;

– sia contrastato, in maniera valida, il rischio di erosione dei redditi degli italiani tenendo conto che le misure fino a questo momento adottate dal Governo, tra le quali la diversificazione del gioco lecito per contrastare quello illecito, sono risultate completamente insufficienti.

Continuando, nel 2011, nella richiesta di provvedimenti per la sanzione non riscossa c’è l’interrogazione

28 settembre 2011: On. Francesco Barbato: – Risoluzione in Commissione VI (Finanze)

che evidenziava come, già attraverso (…) un’indagine condotta nel 2007 sul settore dei giochi pubblici da una commissione ministeriale guidata dall’allora sottosegretario per l’economia e le finanze A. G. e dal generale della Guardia di finanza C. P. aveva evidenziato un’enorme truffa ai danni dello Stato, per una cifra ammontante a 88 miliardi di euro;

(…) nel luglio 2006, la Corte dei conti aveva delegato le attività investigative in merito al nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di finanza di Roma; oltre al danno erariale, durante l’indagine è emersa la possibile infiltrazione di soggetti appartenenti alla criminalità organizzata in seno ad una delle società concessionarie, mentre risultano pendenti in proposito alcuni procedimenti di carattere penale affidati a diversi pubblici ministeri;

Sempre nella stessa materia d’inchiesta si può notare (dalle stesse interrogazioni e iniziative parlamentari) come gli interrogativi facessero data da diverso tempo.

Relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, sui profili del riciclaggio connessi al gioco lecito e illecito.

17 novembre 2010: Sen. Enrico Musso: – Relazione sui profili del riciclaggio connessi al gioco lecito e illecito

Considerato il contenzioso che oppone la Corte dei Conti alle Società concessionarie delle slot machine per il recupero di una cifra enorme (si parla di 98 miliardi di Euro) derivata da tasse evase, contratti non rispettati, penali, multe e interesse

Al punto che gli stessi enti locali (regioni o comuni), per porre un limite all’eccessiva …………… approvano ordini del giorno o delibere che limitano se non vietano l’effettuazione del gioco d’azzardo nei territori di loro pertinenza:

20 luglio 2010: Regione Liguria: – Ordine del Giorno approvato all’unanimità

Le precedenti puntate dell’inchiesta di Contropiano

Mi ci gioco la vita

https://www.contropiano.org/archivio-news/archivio-news/item/13019

Giochi pericolosi ma molto costosi

https://www.contropiano.org/economia/item/10059

Lo Stato d’azzardo

https://www.contropiano.org/archivio-news/archivio-news/item/9644°)

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1 Commento


  • MaxVinella

    Anche le “mazzette” sono costi della politica, che oltretutto finiscono poi nei paradisi fiscali e non sono soldi che bene o male rifrullano in Italia !!!!!

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