Fin dalle prime luci dell’alba, un centinaio di cittadini presidiano la contrada Ulmo di Niscemi in prossimità di tutti gli accessi alla base NRTF della marina USA, determinati a far rispettare il diritto alla salute e alla pace, denunciano la continuazione abusiva dei lavori di completamento del MUOS.
Con i loro corpi si oppongono al passaggio dei mezzi, dei materiali e degli uomini, operai e tecnici, diretti al cantiere abusivo per la costruzione del MUOS all’interno della base della marina statunitense.
Gli attivisti dei comitati di Niscemi e dei comuni vicini difendono la salute, la pace, la sovranità popolare e nazionale, la dignità del paese calpestata persino da chi la dovrebbe difendere nelle istituzioni.
Ieri, nonostante fosse a conoscenza della rabbia che montava tra i vari comitati No MUOS, la polizia ha provato a far transitare una quarantina di operai e alcuni furgoni di militari. Il blocco opposto da circa ottanta cittadini decisi a interrompere i lavori, dopo tre ore, ha costretto operai e militari a tornare indietro.
“Si ripropone la deleteria contraddizione fra stato e regione e a pagare il conto alla fine siamo sempre noi. Siamo noi, costretti dall’inefficienza delle istituzioni, a essere il reale potere esecutivo che fa rispettare le decisioni del nostro governo. Siamo noi platealmente minacciati dai dirigenti delle forze dell’ordine che alla fine ci becchiamo le varie denunce” denunciano gli attivisti No Muos. “Siamo stanchi di contrapporci, abbandonati a noi stessi, a delle forze di polizia a loro volta disorientate che probabilmente condividono con noi la battaglia a difesa dei nostri comuni diritti”.
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