Casaleggio parlava davanti a una platea alquanto vuota di imprenditori torinesi, e aveva tracciato un identikit del candidato che tagliava fuori Prodi, Rodotà, Imposimato, Bonino (per fortuna…). De restanti, avevamo scartato noi sia Gino Strada che Gustavo Zagrebelski, perché troppo seri per farsi impegnare da un giochino così; il giudice Caselli perché in totale contraddizione col “sentimento No Tav” che comunque anima la galassia dei votanti grillini, e Dario Fo per il buon motivo che ci aveva riso su, dicendo che ogno deve far bene il mestiereche si è scelto.
Restava soltanto Milena Gabanelli, fustigatrice della “casta”, ma anche di banche, imprese, Vaticano, ecc. L’unico nome – tra i nove “papabili” – su cui non si sarebbe mai potuto verificare l'”effetto Grasso”. Ovvero la convergenza tra Pd e parte del M5S.
Avevamo anche sottolineato la doppia scorrettezza di Casaleggio (indicare un identikit ideale a votazioni aperte, ma soprattutto il fatto che le “quirinarie” si svolgevano utilizzando un sistema informatico di sua proprietà – della Casaleggio & Partners, per essre precisi). Ma pensavamo di aver soltanto fatto un esercizio di “laicità andreottiana”.
E invece è proprio arrivata prima.
A suo onore tornano le prime dichiarazioni, dopo aver appreso “la notizia”. “Quando pensano che tu sia all’altezza di un compito così grande si può solo essere onorati, perché è altamente gratificante”, ha detto commentando la scelta di M5S. Poi ha aggiunto di senntirsi “assolutamente commossa e anche sopravvalutata”.
Chapeau a lei, buuh! a Casaleggio…
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Baciccia
Ma qual’è il problema? Che Casaleggio sia persona da tener d’occhio lo si dà per scontato MA che la Gabanelli sia la miglior opzione è altrettanto certo.
Cosa ci auguriamo, in attesa di fare un’-ALBA- europea? La Gabanelli come presidente della repubblica varrebbe bene un bell’attentato organizzato dalla CIA o dai suoi sottoprodotti Bildberg o Bildeberg .. come si chiama. Pensiamo a unirci come lancia la Rete comunista e cerchiamo di essere leninisti in fretta che siamo la vergogna del mondo.. dopo l’Ungheria.
Little Brother
Beh.., in effetti la Gabanelli si pronunciò a favore dell’ingerenza occidentale in Libia!
Meglio Rodotà !