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Niscemi. Cittadini a libertà limitata

Ieri per ben due volte sono stati violentemente rimossi i blocchi (di alcune decine di attivisti dei comitati NoMuos e delle mamme Nomuos di Niscemi e Caltagirone) del transito dei mezzi dei militari Usa (3 automezzi) e degli operai (4 auto) che lavorano nella base della morte, mentre nel pomeriggio sono da poco  transitati tre grosse autovetture con vetri oscurati e tre furgoni carichi di operai con lo stesso dispiegamento di forze.
Oramai quasi giornalmente transitano i mezzi (è dal 22 novembre, ben 6 mesi, che abbiamo iniziato), ed è tragicomico ascoltare le ridicole giustificazioni del commissario Presti per convincere a permettere il transito dei militari Usa e di qualche operaio; sin dalle prime ore del mattino con grande dispiegamento delle forze del (dis)ordine le strade adiacenti sono state bloccate per impedire l’afflusso dei niscemesi (il sindaco La Rosa anche stavolta era irrintracciabile e si è presentato dopo che gli sgomberi erano avvenuti). L’imbarazzo era notevole anche per le forze di polizia, costrette a intervenire non per arrestare appartenenti a clan mafiosi o pe impedire i lavori nella base Usa di ditte sprovviste di certificato antimafia, ma per eseguire il vergognoso ordine di sgomberare pericolose sovversive come le mamme NoMuos e gli antimilitaristi dei comitati e del presidio permanente.

Purtroppo questo allarmante quadro è la conseguenza dell’offensiva mediatica del console Usa Moore con la sua venuta in Sicilia, dell’irresponsabile delega agli “studi indipendenti” dell’Istituto Superiore della Sanità e, casualmente, della mancata nomina ufficiale del Prof. Zucchetti del Politecnico di Torino. Quando da decenni chi ci ha governato a livello nazionale, regionale e locale è stato complice e/o colluso con gli interessi bellici degli Usa, calpestando l’art.11 e 32 della Costituzione, è più che giusta la ribellione delle popolazioni niscemese e siciliana (e anche nel resto d’Italia ove si moltiplicano i comitati NoMuos), che dopo l’incoraggiante successo della manifestazione nazionale del 30 marzo si sta consolidando ed estendendo.
Chiamiamo chi finora solo a parole si è schierato al nostro fianco a sostenere nei fatti le future mobilitazioni di lotta e a praticare la revoca dal basso partecipando ai blocchi per fermare la costruzione del Muos e per smantellare le 46 antenne Usa NRTF.

La mobilitazione anticipa la settimana R/ESISTENTE NoMuos prevista dal 21 al 28 aprile

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