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Abbiamo vinto!! Bologna contro i soldi alle scuole private

Nuovo comunicato Comitato Articolo 33, 26 Maggio 2013

Ha vinto Bologna ha vinto la scuola pubblica
La scuola pubblica ha vinto il referendum nonostante una larga alleanza di forze politiche ed economiche abbia sostenuto l’opzione B con tutto il proprio peso. I cittadini, invece, hanno colto lo spirito democratico e propositivo di questo appuntamento e hanno difeso la scuola pubblica con il proprio impegno e la propria partecipazione, per rilanciarla come una priorità della politica. Un risultato del quale l’Amministrazione dovrà tenere conto, a partire dal Consiglio comunale che entro tre mesi ha l’obbligo di deliberare in merito.
Oggi le ragioni della scuola pubblica escono rafforzate dal referendum di Bologna: i diritti contano, i cittadini contano. Questo risultato è nell’interesse di tutti e del modello di convivenza e di civiltà che la nostra città ha sempre avuto. Bologna non ci sta a lasciare fuori qualcuno dalla scuola pubblica e si riprende il suo ruolo di avanguardia, lanciando un messaggio al Paese: la scuola di tutti, laica e gratuita, è un bene comune e deve rimanere un diritto come sancito dalla nostra Costituzione.

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Il comunicato dell’Usb

Abbiamo vinto contro tutti i poteri forti che adesso correranno a voler cancellare con mezzi e mezzucci di analisi da bar la chiara affermazione di chi ha votato per il cancellamento a.

C’erano tutti PD;PDL,LEGA,Chiesa e LegaCoop a sostenere la B.

Ma forte è stata  l’affermazione dei cittadini bolognesi che hanno votato per cancellare il finanziamento comunale

Il datovero è la spaccatura a favore dell’opzione della scuola pubblica. Adesso bisognerà ricucire.

Le A viaggiano al momento intorno al 59% in molti seggi si supera il 65%Se i dati vengono confermati bisognerà aprire un percorso per ricostruire una cultura del conflitto, dell’opposizione nella salvaguardia del bene pubblico e del diritto alla valorizzazione dello Stato a scapito di Chiesa e Privato!
Usb

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Un motivo in più per gioire:

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L’analisi dell’affluenza al voto fatta dal Comitato Articolo 33

Gli elettori che si sono recati alle urne superano di gran lunga il numero di persone direttamente coinvolte nella decisione di abolire o proseguire i finanziamenti comunali alle scuole private paritarie. Dunque non solo mamme, non solo papà, non solo nonne e nonni: la cittadinanza ha compreso la portata collettiva di questa questione di civiltà.

Un vasto schieramento di forze politiche ed economiche s’era attivato per la difesa dello status quo e per disincentivare il voto.

E proprio le condizioni di voto erano ostiche. Già un mese fa, quando l’Amministrazione aveva annunciato la predisposizione di 199 seggi e la consultazione in un solo giorno, avevamo fatto presente che ciò avrebbe permesso, dati statistici alla mano, un esercizio sereno del diritto di voto soltanto al 38% degli elettori. Nonostante le scomode e irrazionali dislocazioni dei seggi, nonostante le carenze organizzative del Comune, nonostante ora dopo ora abbiamo toccato con mano le inefficienze e i disagi per cittadini, questi ultimi si sono attivati per votare.

Non si può non considerare altresì il grande astensionismo registrato alle elezioni amministrative in tutta Italia e anche nella provincia di Bologna, il che fa risaltare ancor più la partecipazione bolognese al referendum.

Comparando le precedenti esperienze di democrazia diretta, si nota come nel 1997 per il referendum sulla privatizzazione delle farmacie comunali, votarono il 37,11% degli aventi diritto ma, in quel caso, la consultazione si tenne su tre giornate.

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4 Commenti


  • Raùl

    Potere ai Movimenti, da ROSS@, No Debito, NoTav ecc… Sindacati di Base !!!!
    Questa vittoria dimostra che NON è più tempo di ‘partiti’, che tale forma, perlomeno per ora, non vale più per la sinistra; Movimenti coordinati e comitati possono abbattere e vincere il sistema e non è -follìa- !
    Connettersi alle lotte e dare duro !!!!


  • Cassandra

    Bisogna farne decine di questi referendum e non andare più a votare per chi ha distrutto il nostro Paese per soddisfare la sua smania di potere.
    E’ il modo più rapido per arrivare alla democrazia diretta e mettere le redini del comando nelle mani della società civile.
    I Movimenti, le Associazioni, i Comitati devono allearsi e combattere senza tregua per il conseguimento di questo obiettivo.
    Sento comunque la vittoria vicina.


  • Panzerfaust

    Sono nuovamente daccordo con Cassandra, ma direi di alzare anche ogni livello del conflitto.
    La democrazia partitica è finita con il fenomeno, strumentale o meno, dell’M5S (anche se si definiva ‘movimento’..).

    ROSS@ !!!!!!!


  • antonella

    Dunque l’esito del referendum, dietro lo schermo del rifiuto del finanziamento alle private confessionali, ha riconfermato che il monopolio dell’istruzione deve rimanere in mano allo Stato. Lo Stato in questione, signore e signori, è lo stesso dei quiz Invalsi, lo stesso del precariato a vita e degli tipendi da fame per gli/le insegnanti, quello rappresentato fino a un mese fa da Profumo per il relativo ministero. Fatemi capire, se anche questo referendum avesse avuto un esito, quale e di chi sarebbe stata la vittoria? Arroccati sulla difesa dell’articolo 33 (che si limita a sancire il monopolio dello Stato in fatto di istruzione), nella perenne confusione pubblico/privato (tutte le scuole sono pubbliche, la distinzione è fra statale e non), non si riesce a spostare la discussione in avanti e a vedere un po’ più al di là del proprio naso. Ma la bassissima affluenza, di cui proprio non si vuol tenere conto, ha dimostrato quanto grande sia l’insofferenza e l’insoddisfazione e dunque il menefreghismo per il sistema di istruzione statale che gli sprovveduti continuano strenuamente a voler difendere. Non mi si venga a rispondere attaccando le scuole private e confessionali. Sono atea e anticlericale, non c’è bisogno di spiegarmi niente, lo so già.

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