Alla Camera dei Deputati sono iniziate le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia posta dal governo sul decreto legge emergenze ambientali. Alle 11 e’ prevista la ‘chiama’ per il voto di fiducia, alle 15.30 il voto finale sul provvedimento
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini ha annunciato alla Camera la decisione dell’esecutivo Letta di porre la questione di fiducia sul decreto legge. La questione potrebbe rivelarsi piuttosto rognosa.
Martedi’ prossimo infatti scadono i 60 giorni per la conversione in legge e la maggioranza ha deciso di bloccare tutti gli emendamenti alla Camera, in modo che il testo possa essere varato in tempo, senza dover tornare poi al Senato.
Si annuncia – per fortuna – uno scontro in aula con il M5S, il quale ha annunciato che ”ora e’ guerra”. I deputati M5S useranno l’arma dell’ostruzionismo per contestare un provvedimento all’interno del quale sono state inserite questioni che ”nulla hanno a che fare con le emergenze”, ad esempio chiedono che venga cassato dal decreto l’articolo che riguarda la Tav in Val di Susa.
Dato che i tempi si sono fatti strettissimi, il governo ha messo sul tavolo l’arma della fiducia. Franceschini intervenendo alla Camera ha affermato che: ”Di fronte alle emergenze, lo dico a me e ai parlamentari M5S, ogni tattica deve fermarsi” e il governo deve arrendersi ”con rammarico” a usare la fiducia per varare il decreto prima che decada. La prima richiesta di fiducia ha così messo in agitazione l’esecutivo che in aggiunta e’ stato costretto a rinviare il Consiglio dei Ministri annunciato dallo stesso Letta per discutere le misure sulle carceri. Formalmente per consentire ai ministri di presenziare in aula alla fiducia ma in sostanza perche’ ancora non si e’ trovato accordo fra Alfano e Cancellieri sul tema. I guai giudiziari di Berlusconi, ha assicurato in queste ore il premier Enrico Letta, non avranno nessuna conseguenza sul governo che anzi rispettera’ il programma annunciato in Parlamento. Ma le sorprese non sono affatto escluse.
Il voto di oggi sulla fiducia sara’ infatti anche la prova della tenuta della maggioranza dopo la sentenza della Consulta sul caso Mediaset. E l’ottimismo manifestato ieri da Letta nell’incontro con la stampa estera, sembra più un auspicio che un modo per sdrammatizzare le tensioni che agitano il Pdl dopo il pronunciamento della Corte costituzionale sul legittimo impedimento del Cavaliere. Le parole di Letta sono indirizzate a rassicurare il Pdl perche’ e’ prevedibile (e in parte sta gia’ accadendo) che dopo la sentenza della Corte Costituzionale contro il legittimo impedimento, il pressing di Berlusconi sulle misure economiche, a partire da Imu e Iva, si fara’ sentire ancora piu’ pesantemente. Letta insiste sulla necessita’ che il governo vada avanti con le misure concordate e il governo vorrebbe proseguire come se nulla fosse, ma e’ indubbio che lo scenario che ha di fronte potrebbe cambiare. E’ come se si trovasse seduto su una bomba a tempo. Si sa che potrebbe esplodere ma non si sa quando e su cosa. Non certo sulla Val di Susa, purtroppo.
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