Un blocco di granito con incisa la scritta “Carlo Giuliani, ragazzo, 20 luglio 2001” realizzato dai compagni di Carrara, sarà collocato questa mattina dai lavoratori portuali genovesi della Culmv in piazza Alimonda alle 10 di sabato al posto della vecchia targa che ricorda la morte di “Carlo Giuliani, ragazzo”. L’annuncio è stato dato in una conferenza stampa, dal Comitato piazza Carlo Giuliani: “La targa in passato è stata spesso danneggiata – ha spiegato Giuliano Giuliani, il padre di Carlo – e contro le “teste di marmo” abbiamo pensato di sostituirla con un blocco di granito”.
Sulla giornata pesa però la provocazione del sindacato di polizia Coisp (quella della peresecuzione contro la mamma di Federico Aldrovandi). Una manifestazione con dibattito dal titolo: ”L’estintore come strumento di pace” è la provocatoria inizitiva e’ stata annunciata oggi dal sindacato di polizia Coisp che ha inviato la richiesta al Questore e al Sindaco di Genova per la disponibilita’ di piazza Alimonda.
Il comitato Verità e Giustizia ha infatti organizzato per oggi – dalle 14.00 in poi – musica e interventi in piazza Alimonda dove Carlo fu ucciso duranti gli scontri contro il vertice del G 8 il 20 luglio del 2001. Sono passati 12 anni dalla mattanza del 2001, l’iniziativa di oggi intende ricordare Carlo Giuliani, le vittime della “macelleria messicana” e continuare a chiedere giustizia, mentre i responsabili vengono promossi.Domani sera, inoltre, il Comitato Verità e Giustizia organizzerà un corteo per ricordare «la mattanza della scuola Diaz», con partenza prevista alle 21 in piazza Alimonda. Lunedì 23, invece, una ventina delle vittime della mattanza alla Diaz rientrerà nella scuola che fu teatro della macelleria messicana nel 2001. E’ la prima volta.
Tra i temi centrali di questa ricorrenza ci sarà la presentazione della campagna per l’amnistia sociale. Negli ultimi mesi, fra alcune realtà sociali, politiche e di movimento, ma anche singoli compagni e avvocati, è nato un dibattito sulla necessità di lanciare una campagna politica sull’amnistia sociale e per l’abrogazione del Codice Rocco. Da tempo l’Osservatorio sulla repressione ha iniziato a effettuare un censimento sulle denunce penali contro militanti politici e attivisti di lotte sociali. “Ora abbiamo la necessità, per costruire la campagna, di un quadro quanto più possibile completo, che porterà alla creazione di un database consultabile on-line”, spiega Italo Di Sabato, che cura l’Osservatorio.
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