Mentre alcune procure siciliane cercano di creare allarme sulle “infiltrazioni degli anarco-insurrezionalisti” tra i manifestanti che venerdì pomeriggio hanno invaso a migliaia la base militare statunitense di contrada Ulmo e annunciano inchieste, il governatore Crocetta ha fatto ieri parlare di sé dichiarando che tra i No Muos ci sono anche dei mafiosi.
Lo smacco per l’ex eroe dei siciliani è palese: nonostante il periodo festivo e nonostante la calura a migliaia sono arrivati da tutta la Sicilia, e non solo, a Niscemi per dire no al mostro a stelle e strisce, e la posizione del governatore – prima PCI, poi PRC, poi ancora Verdi, in seguito Pdci e ora Pd (!) – diventa sempre più scomoda dopo il suo voltafaccia sull’autorizzazione alla costruzione del mega impianto radar che secondo numerosi studi scientifici avrà enormi effetti nocivi sull’ambiente e sulla popolazione dei territori circostanti. E così ecco tirar fuori da parte del navigato leader politico l’accusa di mafiosità per chi si oppone a un progetto, dice Crocetta, che dobbiamo accettare perché la legge lo impone. Nulla di più facile, in Sicilia, che dare del mafioso a qualcuno, ottenendo così per tutta la giornata di ieri le prime pagine dei quotidiani e dei siti di informazione. Già lo scorso 4 agosto scorso il presidente della Regione in un’intervista concessa alla “Voce di New York” aveva accusato i suoi critici di ”disonestà”, dicendo che all’interno del movimento contro la base USA ”gli attivisti intransigenti, i No Muos, alcuni No Global, parte degli anarco-insurrezionalisti ed esponenti di ambienti mafiosi”. Accuse poi ribadite in un’intervista pubblicata ieri sul quotidiano “La Repubblica” in cui ha affermato: ”In una realtà come quella di Niscemi é scontato che anche gli ambienti della criminalità organizzata si approprino di una vicenda del genere, e credo che il dissenso nei miei confronti oltre che da qualche componente ideologica provenga da quegli ambienti”.
Ma i portavoce del Movimento No Muos hanno risposto per le rime allo spregiudicato governatore. La coordinatrice delle ”Mamme No Muos” di Niscemi, Concetta Gualato, ha subito replicato: ”Crocetta si inventa la presenza della mafia tra i No-Muos perché non sa come giustificare il suo voltafaccia con il provvedimento della revoca delle autorizzazioni agli americani. Piuttosto, c’é da dire che la mafia – aggiunge – parte dai palazzi del potere e sta facendo gli interessi degli americani. I mafiosi oggi indossano la cravatta e non sono certo tra i manifestanti No Muos che sono gente semplice e generosa”. Sul proprio sito poi i No Muos scrivono: ”Venga a Niscemi, il governatore, come fece in campagna elettorale, fiero di roboanti promesse. Venga a raccontare la verità sugli squallidi maneggi che lo hanno convinto ad annullare le revoche”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa