Gli intellettuali di sinistra italiani si sono ben guardati, nella maggior parte dei casi, dallo schierarsi contro il progetto statunitense di costruire a Niscemi, all’interno dei parchi, una mega base militare costituita da un sistema di 46 gigantesche antenne radar.
Al contrario, proprio a poche ore dalla manifestazione prevista per oggi a ridosso dell’area militarizzata, venti noti esponenti dell’intelligentsia statunitense si sono mobilitati per denunciare l’inutilità e la dannosità dell’impianto imposto ai cittadini siciliani e per chiedere il rispetto del diritto delle popolazioni locali e protestare.
«Il progetto Muos e la militarizzazione della Sicilia non sono nell’interesse dei cittadini e delle cittadine americani. Condanniamo fermamente le violenze contro i manifestanti e chiediamo che il loro diritto di parola e di protesta venga rispettato. Esprimiamo la nostra piena solidarietà con la società civile siciliana in protesta contro il Muos».
E’ questo il breve ma chiarissimo messaggio diffuso poche ore fa dal sociologo e linguista Noam Chomsky e da Linda Alcoff (Cuny) Stanley Aronowitz (Cuny,) Richard Bernstein (New School for Social Research), Jay Bernstein (New School for Social Reasearch), Johanna Brenner (Portland State University), Robert Brenner (Ucla), Noam Chomsky (MIT), Mike Davis (UC Riverside), Kevin Floyd (Kent University), Nancy Fraser (New School for Social Research), David Graeber (London School of Economics), Michael Hardt (Duke University), Chris Hedges (The Nation Institute), Nancy Holmstrom (Rutgers University), Paul Kottman (New School for Social Research), Charles Post (Cuny), Dick Walker (UC Berkeley) e Cornel West (Union Theological Seminary).
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