L’Anpi di Bussoleno distrugge con poche sentite righe i farfugliamenti poliziotteschi del senato Esposito, uno dei pasdaran pro-Tav, degno appartenente al Partito Democratico piemontese. Questo signore, che ogni giorno invita le “forze dell’ordine” ad andar giù con la mano pesante e la procura di Torino a moltiplicare i mandati d’arresto, se n’è infatti uscito col più classico dei giochi di parole tipici del Pci anni ’70: tutti i contestatori della Tav sono fascisti.
Fin qui siamo nella ripetizione del già noto, per quanto infame. Ma il senatore Esposito, come capita ai neofiti, ha voluto esagerare. E quindi ha definio le varie polizie che operano in valle – non ci sembra qui il caso di stare a fare distinzioni di lana caprina tra polizia, carabinieri e guardi di finanza – come “partigiani”.
Bum! Per chi ha la fortuna di visitare di questi tempi la Val Susa è chiaro che si tratta di un territorio sotto occupazione militare “straniera”, dove la popolazione locale e quanti le portano la propria solidarietà si muovono con gli accorgimenti tipici di chi deve sopravvivere e manifestare sfuggendo il più possibile al controllo dell’invasore. Per fortuna, sì, per fortuna, si tratta anche di una valle che ha la Resistenza l’ha fatta sul serio e ha mantenuto memoria della propria capacità di resistere; e anche un po’ di “tecnica della Resistenza”.
In una situazione del genere, obiettivamente, chiamare “partigiani” le truppe d’occupazione e “fascisti” i residenti non è soltanto un insulto: è proprio una stronzata clamorosa. Che però ha una sua utilità: ilumina l'”etica politica” e l’attendibilità delle “prese di posizione” dei dirigenti del Pd. Un po’ come aveva fatto nei giorni scorsi Mercedes Bresso, che si era vantata di aver vinto la medaglia di bronzo in una gara di nuoto cui partecipavano soltanto tre donne. Ecco, in questo virtuosismo del rovesciamento menzognero – e infamante, nel caso del sen. Esposito – siamo costretti a riconoscere l’essenza del Pd.
Sia chiaro: il primo che verrà ancora a chiedere il “voto utile” alle prossime elezioni andrà trattato come il sen. Esposito consiglia di trattare il movimento No Tav.
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Comunicato Stampa 17.08.2013
Bussoleno, 17 Agosto 2013
Alla luce delle segnalazioni di nostri iscritti, inerenti l’ennesima boutade del senatore Stefano Esposito, stavolta apparsa su Twitter, nella quale egli afferma che: “ i No Tav sono tutti fascisti ed i poliziotti sono partigiani, questa è la verità in Valle di Susa”, la nostra sezione esorta il senatore ad evitare tacendo di proferire simili castronerie.
Giacché molti appartenenti a questa sezione A.N.P.I. sono anche militanti No Tav e contemporaneamente, quotidianamente si spendono nella lotta antifascista, a difesa dei valori sanciti dalla Costituzione repubblicana e nati con la Resistenza, argomenti probabilmente, anche questi, ad egli sconosciuti, esorta il senatore Stefano Esposito ad evitare in futuro accostamenti di tale gravità, in un clima già per altro molto infiammato e a tenere un comportamento ed un linguaggio consono al ruolo istituzionale che egli ricopre.
Esorta la dirigenza del Partito Democratico, qualora sia nelle proprie possibilità, ad intervenire con un richiamo verso un iscritto del proprio partito, affinché tale persona smetta di insultare gratuitamente parte dei cittadini della Valle di Susa, militanti No Tav ed iscritti a codesta Associazione, e non svilisca ulteriormente con tali affermazioni il prestigioso compito di Senatore della Repubblica che il popolo Italiano gli ha affidato.
Il Direttivo sezione A.N.P.I. “G. Peirolo- F. Ferrario”
Bussoleno-Foresto-Chianocco
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