Menu

19 ottobre: blitz a Bankitalia

Detto – ieri – fatto. Nel primo pomeriggio di oggi alcune decine di attivisti, in rappresentanza dei movimenti per il diritto all’abitare e di alcune realtà del sindacalismo di base tra i promotori della manifestazione nazionale indetta a Roma per sabato 19 ottobre, hanno realizzato un improvviso blitz davanti alla sede di Bankitalia, in via Nazionale a Roma. Un luogo non casuale scelto per denunciare “come i governi delle larghe intese in questi anni hanno deciso di continuare a finanziare e di non mandare in bancarotta chi ha provocato la crisi, mentre noi ci siamo impoveriti e indebitati”.

Al megafono, dietro uno striscione che recitava “il 19 ottobre assediamo austerity e precarietà” si sono susseguiti gli interventi dei movimenti per il diritto all’abitare, dei collettivi studenteschi, di alcuni migranti e del sindacalismo di base che hanno chiarito le ragioni della manifestazione che nelle intenzioni degli organizzatori dovrebbe segnare l’inizio di una vera e propria ‘sollevazione generale’: il blocco degli sfratti e la garanzia del diritto all’abitare, il blocco delle grandi opere (in primis la Tav), una legge nazionale sul reddito di cittadinanza, misure immediate per la redistribuzione della ricchezza con il rafforzamento di welfare e servizi, la tutela dei beni comuni dagli appetiti delle multinazionali italiane e straniere.

Negli interventi gli attivisti hanno respinto i tentativi da parte delle autorità di pubblica sicurezza e di una parte della stampa di creare un clima di tensione e paura attorno al corteo del 19 ottobre, spiegando che il corteo non sarà comunque una passeggiata rituale: “assedieremo il Ministero delle Finanze e la Cassa Depositi e Prestiti, per poi accamparci fuori dal Ministero delle Infrastrutture. Sarà però una manifestazione di massa, con tanta gente: famiglie, bambini, lavoratori”. Durante la conferenza stampa i promotori hanno denunciato il tentativo di Trenitalia di far saltare l’accordo raggiunto per i treni speciali da Torino, Milano e Palermo. L’azienda infatti pretende più del doppio rispetto alla cifra precedentemente stabilita di 15 euro a persona. “Se sarà necessario ci presenteremo ugualmente nelle stazioni, Trenitalia deve garantire il diritto a manifestare, diritto che non può essere solo dei partiti e delle grandi organizzazioni sindacali che possono permettersi di pagare cifre astronomiche” hanno promesso gli attivisti. “Stiamo decidendo di chiedere al ministero degli Interni di intervenire – ha detto Di Vetta, dei Blocchi Precari Metropolitani – perché altrimenti lo leggeremo come una prescrizione, un divieto di manifestare”.

Anche la Questura sta cercando di tornare indietro su quanto accordato precedentemente, denunciano i promotori del corteo del 19 ottobre, provando a proibire il passaggio della manifestazione in via Pastrengo, quella che costeggia il Ministero dell’economia.

L’appuntamento è per il 19 ottobre a Piazza San Giovanni, dove i sindacati di base alle fine della manifestazione dello sciopero generale di venerdì 18 si accamperanno con le tende e dalla quale il giorno seguente partirà, alle 14,30 il corteo che la stampa continua a presentare come quello dei ‘No Tav’, nascondendo la ricchezza e la varietà delle forze sociali e sindacali che promuovono la manifestazione (anche perché, evidentemente, per molti giornalisti il termine ‘No Tav’ è diventato lo spauracchio che sostituisce ‘no global’ o ‘black bloc’…).

Da domani sono previste in tutta Italia altre iniziative di preparazione della doppia giornata di lotta del 18 e del 19 ottobre. Saranno azioni di “occupazione, appropriazione e riappropriazione contro sfratti sgomberi e pignoramenti” hanno chiarito gli attivisti sociali durante il blitz. “La settimana di mobilitazione che lanciamo – ha spiegato Paolo Di Vetta ai giornalisti – inizia con la giornata del 12 ottobre, contro la devastazione ambientale e contro le nocività. I Movimenti per il diritto all’abitare – aggiunge – hanno intrecciato i loro percorsi con queste lotte e in quella giornata metteranno in campo iniziative territoriali di riappropriazione di stabili, di aree, di parchi, e di tutto ciò che rischiamo di perdere o sul quale non abbiamo mai potere decisionale”. Il 15, poi, si proseguirà con azioni dentro gli atenei da parte degli studenti all’interno di “una giornata di mobilitazione nazionale contro il caro vita e le politiche di austerità. Anche in quella giornata abbiamo l’intenzione di apparire in tante città”. 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *