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Benzina più cara di 6.5 cent al litro. Il governo “corregge” i conti così

Bugiardi patentati. Prime indiscrezioni pesantissime sul «dl manovrina correttiva» che oggi pomeriggio verrà presentato al consiglio dei ministri di oggi pomeriggio. La più folle parla di un aumento delle accise sui carburanti tale da far schizzare il prezzo di 6,5 centesimi al litro su benzina e gasolio.  L’aumento dal primo gennaio 2014 e fino al 31 gennaio 2015 sarà di 3,3 euro al litro. Eppure abbiamo ancora nelle orecchie le parole degli esponenti del governo che avevano affermato che se l’Iva non fosse aumentata dal 21 al 22% avrebbero dovuto aumentare le accise sulla benzina. Il 1 ottobre l’Iva è aumentata e adesso aumentano anche le accise sulla benzina. Pinocchio, al confronto, è veramente solo un burattino di legno.

Al di là del metodo – un governo che mente – ci sono anche gli effetti sociali. Si tratterebbe infatti di una misura iper-infazionistica, visto che il prezzo dell’energia entra nella formazione del prezzo di tutte le merci. Questo aumento, insomma, dovrebbe trascinare al rialzo pressoché immediatamente anche i prezzi degli alimentari, a partire dai generi di prima necessità. Mentre i salari, com’è noto a tutti noi, restano inchiodati.

In un angolino del decreto c’è anche il “regalino” per le imprese che scavano il tunnel geognostico del Tav in Val Susa: un indennizzo per quante «abbiano subito danneggiamento di materiali, attrezzature e beni in conseguenza di delitti commessi al fine di impedire, turbare o rallentare la realizzazione di opere». Il tetto degli indennizzi è di 5 milioni e non prevede oneri a carico dello Stato. E a carico di chi allora, se stanno in un decreto “correttivo”?

En passant, visto il successo delle privatizzazioni (Telecom, Alitalia, Ilva, ecc) diventa permanente il Comitato di Consulenza Globale e di Garanzia per le Privatizzazioni; lo scopo è «assicurare un costante supporto al Ministero dell’economia e delle finanze nella predisposizione e nella attuazione di programmi di dismissione di partecipazioni dello Stato

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Il decreto prevede inoltre  una semplificazione del  procedimento di alienazione immobili pubblici (leggi privatizzazioni e svendita) oltre a ” misure per la valorizzazione patrimonio immobiliare pubblico”. Da un primo sguardo sembra alle viste una super-svendita delle spiagge ai private. Infine è previsto un nuovo aumento anche per gli acconti Irpef e Irap. In particolare gli acconti per entrambe le imposte passano dal 101 al 103% per il solo anno di imposta 2013. Curioso anche questo, visto che sul cuneo fiscale dovrebbero diminuire proprio l’Irap e l’Irpef per le imprese. Deve essere il meccanismo della famosa politica dei due tempi: siccome domani potremmo abbassare le tasse, intanto le alziamo. Vuoi vedere che finisce a somma zero e bisognerà anche dimostrare gratitudine al governo?

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