Dopo una iniziale disponibilità a concedere treni speciali a tariffe agevolate affinché migliaia di persone possano raggiungere Roma il 19 ottobre per partecipare alla manifestazione nazionale dei movimenti sociali contro l’austerità, la direzione di Trenitalia da alcuni giorni ha cambiato idea ed ha fatto dietrofront. Chi vorrà andare a Roma dovrà quindi pagare un prezzo salato, che chi ha problemi di lavoro o di sfratto non può certo permettersi.
Ma i promotori del corteo di sabato, nel frattempo scomparso dai media se non per i consueti quadretti allarmistici, non ci stanno. Ed oggi in tarda mattinata a Torino, Bologna e Roma centinaia di attivisti hanno occupato contemporaneamente gli uffici Frecciaclub all’interno delle stazioni ferroviarie di Porta Nuova, Centrale e Termini, chiedendo così che Trenitalia riapra la trattativa improvvisamente interrotta probabilmente su input del governo. Anche a Palermo, nel frattempo, è andata in scena una numerosa protesta davanti alla sede locale della società che gestisce, privatisticamente, il trasporto ferroviario nazionale: gli uffici di Trenitalia in via Roma sono stati sigillati da un cordone di attivisti che non lasciano entrare ed uscire nessuno gridando slogan.
Già mercoledì 9 ottobre a Bologna una cinquantina di aderenti ad alcuni collettivi studenteschi avevano occupato gli uffici dell’Assistenza clienti di Trenitalia, per denunciare il voltafaccia dell’azienda che inizialmente aveva concesso biglietti speciali a 20 euro per poi alzarli a 50. Oggi la replica di alcune decine di studenti e precari dei collettivi e dell’Asia – Usb.
A Roma l’occupazione è stata la più numerosa ed anche la più lunga. Solo dopo 7 ore di occupazione delle sale normalmente riservate ai vip centinaia di attivisti dei movimenti sociali e dei movimenti per il diritto all’abitare hanno deciso di abbandonare la stazione Termini sfilando in corteo nelle vie adiacenti.
La prima e la terza foto sono di Patrizia Cortellessa. Quella di copertina e la seconda prodotte dagli organizzatori.
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