Il ‘testo base’ con cui è stata condotta la conferenza stampa di martedì 3 dicembre. Qui di seguito anche anche il file sonoro con quanto ricordato da Saverio Ferrari, su Radio Blackout: Ascolta cliccando qui
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Allora, prima di tutto inizierei con il dire che la conferenza stampa era stata indetta inizialmente per anticipare quanto Saverio Ferrari avrebbe detto nell’incotro della sera, ovvero denunciare le connivenze tra le più alte cariche istituzionali della regione, ad esempio Maroni, e i gruppi fascisti nuovi e vecchi.
Recenti fatti però ci impongono anche di averla convocata per denunciare anche altre questioni.
1- Recentemente si è verificata una aggressione di stampo politico perpetrata da un gruppo di 7 fascisti nei confronti di un antifascista all’esterno di un locale di Brescia sabato 23 novembre. Un pestaggio che ha provocato diverse contusioni al ragazzo, che però ha deciso di non denunciare la cosa alle forze di polizia.
Il fatto che non ha voluto fare denuncia dovrebbe fare riflettere. Al di là delle sue motivazioni sul non averlo fatto, che sono molteplici, è un dato di fatto che le denunce in passato di chi ha subito delle aggressioni da parte di fascisti non hanno portato a nulla.
3- Un esempio su tutti quello che fa riferimento a quanto accaduto il 10 febbraio 2011, quando fascisti mascherati sotto la siglia “Brescia identitaria” ( una unione tra camerati di Forza nuova, Casapound e Veneto Fronte skinheads) , hanno effettuato un’ ignobile aggressione. In occasione di un presidio promosso per lla cosiddetta “giornata del ricordo”, una giovane cittadina antifascista che in bicicletta percorreva la strada occupata da loro , indignata per la lugubre iniziativa, ha avuto modo di contestare la loro presenza. Per tutta risposta ha ricevuto un’aggressione da parte di una ventina di coraggiosi fascisti, che con calci e pugni si sono anche accaniti sul suo corpo a terra. In quel momento un’automobile di passaggio con a bordo 3 compagne e un compagno, vedendo la scena, si è fermata nel vedere la ragazza a terra vittima dell’infame aggressione. Una di questi si è rivolta verbalmente ai fascisti, facendo notare l’assurdità di un pestaggio di venti uomini contro una donna. Uno degli aggressori, dopo averle gridato: “Troia, tu dovevi startene a casa”, le ha sferrato un pugno, tant’è che è stata trasferita all’Ospedale Civile dove la prognosi finale è stata di circa un mese.
Pur essendo accaduto sotto lo sguardo di diversi agenti di polizia e pur avendo fatto regolare denuncia, non si è mai giunti all’individuazione degli aggressori da parte delle Questura. Ripetiamo, nonostante fossero sul luogo dell’aggreessione diversi agenti, funzionari, anche della Digos, nessuno è stato fermato o identificato nè sul posto nè successivamente per quel pugno.
5- Lo scorso 6 novembre 2013 durante un presidio antifascista promosso da altre realtà, non la nostra, sempre la Questura ha permesso ad un gruppo di fascisti di provocare in piazza Duomo la manifestazione. Successivamente all’allontanamento dei provocatori dalla piazza, i poliziotti hanno manganellato alla testa una donna presente e hanno poi rilasciato dichiarazioni alla stampa derubricando l’accaduto ad una “rissa”, tralasciando volutamente di giustificare i loro atti di violenze a non assumendosi alcuna responsabilità nè per il dilettantismo nella gestione della piazza, nè tantomeno ammettendo di aver picchiato una donna che non stava facendo nulla.
6- Sempre personale di polizia della questura di Brescia ha denunciato 10 antifascisti, che risultano attualmente indagati, dopo aver impedito ad un corteo autorizzato di entrare in piazza loggia lo scorso 25 aprile durante la consueta orazione ufficiale. Nei giorni precedenti la stessa questura ci convocò unilateralmente in questura e aveva comunicato che non ci sarebbero state prescrizioni al corteo di quel giorno. Nei fatti invece impedirono per diverso tempo alla manifestazione di giungere liberamente in piazza quel pomeriggio, senza alcun motivo. e manganellarono anche un operatore di CTV che stava documentando quanto accadeva.
Tutti questi fatti mostrano in maniera chiara che l’atteggiamento della questura di Brescia nei confronti di chi manifesta il proprio antifascismo è fatto di repressione e denunce.
Ci si domanda quindi che senso possa avere denunciare loro questi fatti quando non portano ad alcun risultato concreto.
Vi preghiamo, dato che sappiamo con certezza che chiederete alla questura stessa di commentare queste cose, di svolgere bene il vostro lavoro di “quarto potere” cercando realmente di ottenere delle motivazioni serie su questi atteggiamenti.
Per quanto riguarda la nostra lotta antifascista proseguiamo così come fatto fino ad ora e non ci lasciamo intmidire nè dai fascisti, nè dalla repressione. anzi, siamo ancor più convinti sia necessario vigilare e contrastare la divulgazione di pensieri fascisti, razzisti, sessisti, con maggior convinzione e militanza.
Inoltre la conferenza stampa è stata pensata, dicevamo, per presentarvi l’iniziativa di questa sera con Saverio Ferrari. A lui la parola per entrare nei contenuti del problema dell’avanzare del fasmismo nella nostra regione anche grazie al disinteresse e talvolta la connivenza delle più alte istituzioni lombarde con i fascisti
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