Una partecipata assemblea popolare nel cortile dei caseggiati Ater di Casalbruciato ha restituito al quartiere e ai suoi abitanti la dignità rubata dalle strumentalizzazioni razziste dei fascisti di Casa Pound e dal format mediatico che gli facilita il compito.
Gli abitanti delle case popolari sono scesi nel cortile che ha ospitato l’assemblea convocata dall’Asia sia per fare il punto sulle varie questioni oggetto di conflitto con Comune e Regione (blocco degli sgomberi, sanatoria, risanamento delle palazzine) sia per rimettere gli elementi dello scontro sul piano giusto. Vari interventi, tra cui quello di Monica, giovane donna buttata fuori da un appartamento Ater nonostante ci vivesse dal 1992, quelli di attivisti Asia-Usb che hanno resocontato sullo stato delle vertenze, sulla situazione di altri quartieri (Tor Sapienza, San Basilio etc.), quello di Potere al Popolo che ha invitato la gente a imbracciare la strada del riscatto, dell’unità e del riconoscimento della dignità negata per gli abitanti dei quartieri popolari e delle periferie piuttosto che quello della guerra tra poveri.
Casalbruciato è un quartiere difficile, come lo sono diventati gran parte dei quartieri della vecchia e nuova periferia, ma i suoi abitanti, anche per la storia di lotte che hanno alle spalle, non si riconoscono affatto nell’immagine razzista che media e politica hanno cercato di cucirgli addosso, strumentalmente, esattamente come quello che l’uso dei fascisti e dei loro complici nelle istituzioni pubbliche vorrebbe dare.
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